Malore nella notte, muore Glauco Mauri: l'attore pesarese aveva 93 anni. Oggi doveva recitare a Roma Oscar Wilde

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Un lutto grave ha colpito il mondo del Teatro. È morto Glauco Mauri, il decano degli attori di teatro. Aveva 93 anni. Era nato a Pesaro il primo ottobre 1934 avrebbe compiuto gli anni martedì prossimo. Solo 10 giorni fa proprio nella sua Pesaro era stato protagonista di un progetto speciale fuori abbonamento che il 20 settembre aveva aperto la Stagione teatrale al Rossini.Glauco Mauri aveva portato in scena De Profundis di Oscar Wilde con la traduzione di Camilla Salvago Raggi (corriereadriatico.it)

La notizia riportata su altri media

Siamo appena al 30 di settembre e le partite di campionato giocate sono state solo 6, eppure è già tempo di primi bilanci per scoprire chi quest'anno potrà (SpazioJ)

Glauco Mauri, che l’altra notte è spirato nella sua casa romana, avrebbe dovuto riprendere lo spettacolo De Profundis la settimana passata proprio a Roma, al Vascello, ma le condizioni di salute lo hanno costretto alla cancellazione delle date. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La rassegna di musica da camera “I mercoledì del Conservatorio” torna nella sala Sassu di piazzale Cappuccini il 2 ottobre alle 19 con il concerto di Gianmichele Milia, allievo del “Canepa” di Sassari al terzo anno di Pianoforte sotto la guida del docente Mariano Meloni. (SARdies.it)

L'Inter lavora al presente e anche al futuro. L'arrivo di Oaktree in casa Inter ha portato importanti novità. (Spazio Inter)

Nato a Pesaro nel 1930, interprete di Shakespeare, Molière, Pirandello, Dostoevskij, Goldoni, Mauri è stato per settant'anni in scena: era atteso dal 26 al 29 settembre al Vascello di Roma con lo spettacolo De Profundis, da Oscar Wilde, annullato per l'indisposizione dell'attore (Corriere del Ticino)

A Pesaro, dove era nato nel 1930, ha debuttato il 20 settembre al Teatro Rossini, con la nuova versione teatrale della lunghissima lettera "De Profundis", quasi una autobiografia, che Oscar Wilde scrisse dal carcere al suo amico Alfred Douglas, una parabola universale della sofferenza, dell'arte e dell'amore. (TuttOggi)