Mattarella e Steinmeier a Marzabotto 80 anni dopo la strage

Marzabotto (Bologna), 30 set. Nelle immagini il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica Federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, che insieme hanno reso omaggio alle vittime di Marzabotto, a 80 anni dalla strage nazifascista che avvenne tra il 29 settembre e il 5 di ottobre del 1944 quando in quei luoghi vennero uccisi almeno 770 civili. (Tiscali Notizie)

Su altre testate

Dopo le polemiche, sono arrivate le scuse dello stesso profilo X della Camera per il post dove si parlava di “1.800 civili”che a Marzbotto “restano uccisi” il 29 settembre del 1944. A contestare l’uso delle parole era stato il deputato Pd Andrea De Maria: “Furono trucidati da truppe naziste guidate da fascisti complici”. (Il Fatto Quotidiano)

‘Ci scusiamo per l’inadeguata sintesi, utilizzata nel post X relativo all’anniversario dell’eccidio nazifascista di Marzabotto, che non corrisponde al sentimento reale che si voleva trasmettere’, si legge in un apposito tweet legato al primo. (il Resto del Carlino)

Questo incipit, abbastanza irrituale nella scelta delle parole, ha fatto infuriare parecchie persone. – Il "#29settembre 1944, ottant’anni fa: a #Marzabotto 1.800 civili restano uccisi in un rastrellamento tedesco". (il Resto del Carlino)

Marzabotto, l’inchino alle vittime ci riguarda

Ogni domenica è la vittoria della luce sulle tenebre, perché viviamo l’amore fino alla fine di Gesù, l’alleanza nuova e eterna che stringe il legame di un amore più forte della morte. (Conferenza Episcopale Italiana)

BOLOGNA – Fa discutere il modo in cui la Camera dei Deputati racconta la strage di Marzabotto. (La Repubblica)

«Siamo qui - ha affermato il Capo dello Stato - per chinare insieme il capo davanti a tante vite crudelmente spezzate» «Siamo qui - ha affermato il Capo dello Stato - per chinare insieme il capo davanti a tante vite crudelmente spezzate, per riempire con i sentimenti più intensi di solidarietà quelle voragini che la disumana ferocia nazifascista ha aperto in queste terre, in queste comunità. (L'Eco di Bergamo)