L’ira di Elena Cecchettin: “Mia sorella uccisa da un bianco perbene. Il governo fa propaganda”

“È stato il vostro bravo ragazzo”, è la frase che il 18 novembre di un anno fa, nel giorno del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, sua sorella Elena rilanciò sui social. Assieme a un’altra: “Bruceremo tutto”. E poi, nei giorni successivi: “Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere”. L’eco di quelle parole è riecheggiata ieri, alla fine di una giornata che doveva essere di ricordo e soprattutto impegno, segnata invece dalle parole di un ministro che ha ridotto le riflessioni sul patriarcato a inutile “ideologia” e ha associato l’immigrazione alla violenza di genere (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Il padre di Giulia è anche il presidente, la vicepresidente è l’ex dirigente di Bankitalia Anna Maria Tarantola mentre la tesoriera è la presidente di Banca Etica Anna Fasano. Contrastare la violenza sulle donne e operare per la parità di genere (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Difficile dare torto al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a proposito del delitto di Giulia Cecchettin. (La Verità)

Occorre non far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale".… (L'HuffPost)

Giulia Cecchettin, alla Camera presentata la Fondazione. Le parole di Valditara gelano il padre Gino: «Il patriarcato non esiste. L'aumento della violenza? Legato agli stranieri»

Studenti e studentesse davanti al Miur contro le dichiarazioni del ministro Valditara all'inaugurazione della fondazione Giulia Cecchettin: "Ideologico è chi nega il patriarcato, ministro stia zitto". (Fanpage.it)

Mentre Gino Cecchettin, presentando a Montecitorio la Fondazione intitolata a sua figlia Giulia, - di cui aveva saputo la morte esattamente il 18 novembre 2023, un anno fa - invocava l’unione, che fa la forza, e l’impegno di tutti, perché «la violenza di genere non è una questione privata o isolata, è un fallimento collettivo… Da quando Giulia è morta in Italia sono state uccise altre 120 donne, numeri inimmaginabili», da un video il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sceglieva parole decisamente divisive. (Vanity Fair Italia)

Così Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la giovane studentessa universitaria uccisa nel novembre dello scorso anno dal suo ex fidanzato, ha aperto il suo discorso nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, dove questa mattina è stata presentata ufficialmente la «Fondazione Giulia Cecchettin». (Corriere della Sera)