"Allontanato" dalla famiglia mafiosa, torna e diventa boss. La (brutta) storia di Rocco Molè

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Corriere della Calabria INTERNO

È proprio Rocco Molé uno dei principali indagati arrestati stamattina dalla squadra mobile e dallo Sco nell’ambito della maxi operazione coordinata, oltre che dalla Dda di Reggio, da quelle di Firenze e Milano.

Rocco Molé, figlio del boss Girolamo ‘Mommo” Molè, però non ce l’ha fatta, è ritornato a Gioia Tauro e, a soli 26 anni, è il nuovo boss dell’omonima cosca e dell’organizzazione di narcotrafficanti. (Corriere della Calabria)

Su altri media

Lo ha rivelato il capo della Procura DDA di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa tenuta in Questura a Reggio Calabria per illustrare i dettagli sull'operazione «Nuova Narcos Europea» (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)

Quello è l’anno dell’uccisione di suo zio, Rocco Molè. Per Rocco Molè il tribunale dei minori aveva disposto il procedimento alternativo della “messa alla prova”. (Corriere della Calabria)

Rocco Molè, 26 anni, indicato dagli inquirenti come capo dell’omonimo clan ‘ndranghetista nell’ambito del blitz che stamani ha portato all’arresto di oltre 100 persone in tutta Italia (36 dei quali disposti dalla Dda di Reggio Calabria) è stato per 3 anni, quando ancora era minorenne, a Torino in una struttura di recupero gestita da “Libera” nell’ambito del progetto “liberi di scegliere” promosso dall’autorità goudiziaria minorile per il reinserimento nella società dei figli dei boss mafiosi. (Approdo Calabria)

Prima di diventare il capo incontrastato di una delle più potenti cosche di ‘ndrangheta del mondo, egemone nella piana di Gioia Tauro, snodo del traffico internazionale di cocaina, Rocco Molè, 26 anni, terza, forse quarta, generazione di un casato mafioso che ha scritto la storia della più potente organizzazione criminale del mondo, aveva trascorso tre mesi a Torino con l’associazione Libera contro le mafie (La Stampa)

"A questo giovane la 'nrangheta ha confiscato la vita", sono le parole, durissime, di don Ciotti a La Stampa. Se no entro dentro casa e gli taglio il cuore", dice Rocco Molè intercettato mentre parla del recupero sfumato di un carico di cocaina al porto di Livorno. (Today)

Chi lo ha visto a Torino, all’opera nel progetto «Liberi di scegliere» governato dall’associazione Libera contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti, dice che era un ragazzo intelligente. (La Stampa)