Banco BPM lancia OPA su Anima, nominati gli advisor

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ECONOMIA

L'OPA di Banco BPM su Anima, società di gestione del risparmio, ha già avviato il suo primo capitolo con la nomina degli advisor. Il consiglio di amministrazione di Anima ha infatti incaricato Goldman Sachs per la parte finanziaria e lo studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici per la parte legale, mentre i consiglieri indipendenti si avvarranno di Vitale&Co. e di A&O. La mossa di Banco BPM, che ha offerto 1,58 miliardi di euro per acquisire la totalità delle azioni di Anima a 6,2 euro per azione, ha suscitato reazioni contrastanti nel settore.

Carlo Cimbri, presidente di Unipol, ha espresso il suo disappunto riguardo al cosiddetto Danish Compromise, un regolamento europeo che facilita le operazioni di bancassurance e che ha agevolato l'OPA di Banco BPM su Anima. Secondo Cimbri, esiste un'asimmetria nelle partecipazioni a favore del settore bancario rispetto a quello assicurativo, e ha definito "scandaloso" che tale beneficio non sia esteso anche alle compagnie di assicurazione.

L'operazione, definita "amichevole" dall'amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha aperto un nuovo capitolo nel risiko tra banche, compagnie assicurative e asset manager. Le nuove regole europee sulla bancassurance hanno infatti innescato una serie di aggregazioni tra istituti finanziari, compagnie assicurative e società di gestione del risparmio, sollevando interrogativi sul futuro dei gestori indipendenti.

Alessandro Melzi d'Eril, amministratore delegato di Anima, che solo un anno fa aveva raddoppiato il suo stipendio, si trova ora a dover affrontare una situazione complessa e delicata.