Difficile esordio del rito penale digitale, salvagente nella carta

Difficile esordio del rito penale digitale, salvagente nella carta
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Il Sole 24 ORE INTERNO

Partenza al rallentatore per il processo penale telematico . L’obbligo di deposito degli atti in udienza preliminare e dibattimento, in vigore dal primo gennaio, ma a regime solo nelle ultime ore con la ripresa delle udienze, è stato di fatto sterilizzato, nei principali uffici giudiziari, dai provvedimenti dei presidenti dei tribunali e dei procuratori. E che la situazione sia comunque critica è testimoniato anche dall’incontro svoltosi ieri a Palazzo Chigi dove a margine del confronto sulla separazione delle carriere si è affrontato anche il nodo del penale telematico. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

Il tribunale di Milano ha disposto la “sospensione” del sistema APP del Ministero della Giustizia (Applicativo per il Processo Penale) che avrebbe dovuto rendere obbligatorio il “binario unico” telematico per il processo penale e lo ha fatto per evitare casi di “malfunzionamento dei sistemi informatici”. (NT+ Diritto)

«Sarà una valanga. Rischiamo davvero la paralisi», dice Cristina Curatoli, pm del pool anticamorra e presidente della giunta distrettuale di Napoli dell’Associazione magistrati. A preoccupare le toghe c’è il passaggio al deposito con modalità esclusivamente telematiche degli atti di Procura e tribunale. (La Repubblica)

Caos anche a Genova come in tutta Italia per il processo penale telematico che impone il deposito informatico – previsto dalla riforma Cartabia del 2021 – per una lunga serie di atti: oltre all’archiviazione delle indagini, si devono infatti caricare su App anche tutti i documenti dell’udienza preliminare, del dibattimento di primo grado e di alcuni importanti riti speciali, cioè il patteggiamento, il decreto penale di condanna e la messa alla prova. (Genova24.it)

La App di Cyber. Nordio manda in tilt la giustizia: “Ritorniamo alla carta”

In relazione a tali uffici, snodi fondamentali della giurisdizione e dunque e della tutela del cittadino, si sono prorogati (in alcuni casi di soli tre mesi) i termini... (NT+ Diritto)

Dopo Milano, anche il tribunale di Roma, con una circolare a firma del presidente del facente funzioni Lorenzo Pontecorvo, ha disposto la sospensione temporanea del programma APP del ministero della Giustizia (Applicativo utilizzato nei tribunali e nelle procure per le archiviazioni dei procedimenti penali) ripristinando di fatto il vecchio sistema “cartaceo”, poiché l’applicativo, secondo i magistrati si è rivelato totalmente inidoneo “a gestire informaticamente e telematicamente le attività processuali penali”. (NT+ Diritto)

Milano, Roma, Bari e Torino sospendono App, Napoli di fatto era già andata in quella direzione, Genova e Reggio Calabria potrebbero intraprendere la stessa strada. (Il Fatto Quotidiano)