BEKO SIENA, MARTINI (UILM): "CHIUSURA CONFERMATA, GOVERNO PROMETTE SOLUZIONI"
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"Prendiamo atto degli impegni dichiarati, ma vogliamo vedere risultati concreti da parte dello stato" Si è concluso presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy l'incontro cruciale tra l'azienda Beko, rappresentanti del Governo e i sindacati, per discutere del futuro dello stabilimento di Siena. A parlare all'uscita è Massimo Martini, della Uilm, che conferma i timori dei lavoratori: “L'incontro ha purtroppo confermato la chiusura del sito di Siena al 31 dicembre 2025. (oksiena.it)
Ne parlano anche altre testate
Quasi 2mila lavoratori a rischio: la società di elettrodomestici Beko (ex Whirlpool) ha annunciato un piano per l'Italia che prevede 1.935 esuberi al livello nazionale. È quanto fatto trapelare da fonti sindacali al termine del tavolo tra vertici aziendali e ministero delle Imprese, presieduto dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto. (Today.it)
E l’assenza del ministro Urso al tavolo convocato con l’azienda, in cui si decideva il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori, ne è la dimostrazione più evidente». (varesenews.it)
Chiusura entro la fine del 2025 degli stabilimenti Beko Europe di Siena (299 i dipendenti) e Comunanza (Ascoli Piceno) e della linea del freddo a Cassinetta (Varese); 1.935 in totale gli esuberi; è quanto comunicato dai vertici della ex Whirlpool al tavolo ministeriale in corso a Roma, al ministero delle Imprese e del Made in Italy. (SIENA FREE)
VARESE – L’annuncio di tagli pesantissimi sui posti di lavoro con la chiusura di due stabilimenti e il pesante ridimensionamento del polo Beko di Cassinetta di Biandronno ha subito suscitato reazioni politiche pesanti. (malpensa24.it)
Saranno 1935 in totale gli esuberi. E' quanto comunicato, in base a quanto si apprende, dai vertici della ex Whirlpool al tavolo ministeriale in corso a Roma, al Minit, dove sono presenti anche i sindacati. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
“I lavoratori e le lavoratrici hanno condiviso il percorso indicato dalle organizzazioni sindacali per giungere il prima possibile alla soluzione dei due problemi evidenziati con la mobilitazione: Iniziare una trattativa vera sul piano industriale che indichi la misura e il cronoprogramma degli investimenti oltre ai mercati di riferimento, per rilanciare il sito e il suo ciclo integrato per le produzioni strategiche di inox, fucinati e tubi con le ricadute sui livelli occupazionali (diretti e dell’indotto) e ambientali con produzioni più green; Oltre il 95% di adesione, “Ora conquistiamo il tavolo trattativa sul piano industriale” (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)