Addio a Paolo Graziosi, l'attore amato dai grandi del cinema
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Lo ricordiamo in Nessuna qualità agli eroi del 2007 di Paolo Franchi, Il papà di Giovanna nel 2008 di Pupi Avati.
Graziosi lascia la moglie Elisabetta Arosio, la figlia Viola, nota attrice teatrale, e il figlio Davide
Molti sono stati i grandi registi che lo hanno amato e voluto nelle loro opere, da Nanni Moretti a Marco Bellocchio.
Se n'è andato, non abbandonandoli mai, all'età di 82 anni per complicazioni legate al Covid, l'attore Paolo Graziosi (ilGiornale.it)
Su altre fonti
E’ scomparso un grande ed elegante signore della scena contemporanea: Paolo Graziosi. Nel 2017, nel corso della serata d’onore della XIV edizione del Positano Teatro Festival gli fu riconosciuto il Premio Pistrice – Città di Positano dall’amministrazione comunale. (OptiMagazine)
La carriera di Paolo Graziosi. Nato a Rimini il 25 gennaio 1940, Paolo Graziosi debutta a teatro nel Romeo e Giulietta diretto da Franco Zeffirelli nel 1964, nel ruolo di Mercuzio. Nel 1967 è uno dei protagonisti del secondo lungometraggio di Marco Bellocchio, La Cina è vicina, accanto ad un altro gigante del teatro italiano, Glauco Mauri. (ComingSoon.it)
. 🔊 Ascolta l'audio. Era nato a Rimini il 25 gennaio del 1940 e con la città ha sempre tenuto un rapporto di grande affetto. Maestro di teatro e di cinema, conosciuto anche al grande pubblico televisivo Graziosi è deceduto all’ospedale San Bortolo di Vicenza. (News Rimini)
Sul grande schermo continua a recitare in "Buon Natale. buon anno" (1989) di Luigi Comencini; nel 1991 appare ne "La condanna" di Marco Bellocchio, in cui interpreta il procuratore capo, e nella serie tv "I ragazzi del muretto". (il Resto del Carlino)
L’attore di teatro e cinema, nato a Rimini nel 1940, è stato stroncato dal Covid. L’interprete ha combattuto e vinto una lunga battaglia contro il cancro ma è stato infine sconfitto dal Coronavirus. (Il Fatto Quotidiano)
Solo pochi mesi fa sul grande schermo era stato Renato in “Tre piani” di Nanni Moretti. Lo ringrazio perché in questi ultimi mesi ci ha dato il tempo, a me, mio fratello, mia madre, di essergli vicino in una veglia piena di tenerezza anche quando, come nell'ultima telefonata, già gli mancava il respiro (L'Unione Sarda.it)