Il Piemonte è la regione del nord in cui più persone rinunciano a curarsi
Nel 2023 a causa delle liste d’attesa sempre più lunghe e delle difficoltà economiche quasi il 9% dei piemontesi ha rinunciato a curarsi. È il dato più alto tra le regioni del nord Italia. Il Rapporto civico sulla salute presentato dall’associazione Cittadinanzattiva questa settimana ha evidenziato che il sistema sanitario del Piemonte sta attraversando alcune criticità. Una di queste riguarda la capacità di garantire tempi di accesso adeguati alla classe di priorità. (Cuneodice.it)
La notizia riportata su altri media
“Ritenevo – lamenta il lettore – di essere dentro un’isola abbastanza felice per quanto riguarda la sanità locale. (Il Filo del Mugello)
A questo aggiungiamo la carenza cronica di personale sanitario: nel 2026 oltre 11.400 medici di famiglia in meno e le nuove leve non basteranno a rimpiazzarle. A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. (Il Fatto Quotidiano)
Luci e ombre sulle performance di Asl Lecce: tempi rispettati in tutte le prestazione con il codice di priorità B (Breve da effettuarsi entro 10 giorni), ma solo il 38 per cento delle visite cardiologiche con i codici prioritari D e P sono erogate nei tempi previsti (30 giorni per la D e 120 per la P). (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il dramma della rinuncia alle cure si amplifica sempre di più. (L'Unione Sarda.it)
Un monitoraggio che riguarderà l’intera area di competenza dell’Azienda con sede a Vimercate. "Mancano medici e troppo spesso i pazienti sono costretti a rivolgersi al privato". (IL GIORNO)
Il dato emerge dall'ultima ricerca di Passi d'Argento, il gruppo di studio messo in campo dall'Istituto Superiore della Sanità. E tra coloro che invece riescono a sottoporsi a esami e diagnosi cresce la domanda rivolta alla sanità privata. (quotidianodipuglia.it)