Il vino che unisce, dal Mendrisiotto al Sudafrica

Il vino che unisce, dal Mendrisiotto al Sudafrica 3 minuti Alessandra Maffioli/Falò, RSI Altre lingue: 2 IT originale English en The wine that unites: from Ticino to South Africa Di più The wine that unites: from Ticino to South Africa Deutsch de Der Wein, der das Mendrisiotto mit Südafrika verbindet Di più Der Wein, der das Mendrisiotto mit Südafrika verbindet Contenuto esterno La storia di Iacopo Trapletti, che da Coldrerio, nel Cantone Ticino, è partito alla volta di Springfontein Wine Estate, in Sudafrica, per carpire i segreti del vino e applicarli nell’azienda vitivinicola di famiglia. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

La notizia riportata su altri media

Un compito, con ogni evidenza e non solo per le guerre in corso, che ne ha invece decretato l’impotenza. Era prevedibile, ma non per questo risulta meno amaro per l’organizzazione internazionale più rappresentativa di tutti i Paesi nel mondo, nata nell’immediato secondo dopoguerra proprio per mantenere la pace e la sicurezza tra popoli e nazioni. (Start Magazine)

«Ogni giorno, il regime (iraniano) sprofonda sempre più la nostra regione nell’oscurità e nella guerra. Ogni giorno, i suoi burattini vengono eliminati. (Gazzetta del Sud)

Gli eventi di questi giorni ridefiniscono, almeno in parte, posizioni e strategie dei principali attori in causa. (La Stampa)

Netanyahu resta cattivo, però è efficace (di Mattia Feltri)

Non è meno stupefacente dell'impossibile eliminazione di Nasrallah l'ammirato sguardo del mondo verso il personaggio che tutto il conformismo internazionale ha amato odiare, e ha usato come schermo per attaccare Israele, la guerra, gli ebrei: Netanyahu. (il Giornale)

Il presidente americano sa benissimo che l’attacco israeliano è già cominciato. E se nell’anno passato si è impegnato, ma solo a parole, a fermare o a contenere l’escalation israeliana contro i palestinesi a Gaza, ora non muoverà un dito per impedire la nuova guerra. (il manifesto)

Le piazze descrivono la complessità di un mondo isterico: a Roma si radunano militanti propalestinesi, molto in equivoco sulla causa palestinese, e inscenano un minuto di silenzio per l’uccisione del leader trentennale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. (L'HuffPost)