L’Ucraina si ritira dal Kursk. Ultimatum di Trump a Putin: “Accetta la tregua”

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Nicola Porro ESTERI

Due fatti, sulla guerra in Ucraina. Primo: dopo tre anni di combattimenti, gli Stati Uniti di Donald Trump sono riusciti a far accettare una bozza di tregua di un mese a Kiev e adesso sottoporranno lo stesso piano anche a Mosca. Si vocifera di una telefonata tra il presidente Usa e Vladimir Putin e anche dell’invio a Mosca di alcuni negoziatori americani. Il Cremlino per ora temporeggia, sa di avere il tempo dalla sua parte. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri media

L’aria che si respira tra Washington, Mosca e Kiev non è ancora quella di pace, ma qualcosa si muove. Donald Trump ha ribadito nello Studio Ovale la sua linea sulla Russia e sulla guerra in Ucraina: niente sanzioni a priori, ma un messaggio chiaro al Cremlino (Secolo d'Italia)

Il Cremlino prende tempo: 'Non vogliamo correre'. Ripartono gli aiuti americani a Kiev. (Sky Tg24 )

«Abbiamo persone che stanno andando lì adesso», continua, riferendosi al fatto che l'inviato Usa Steve Witkoff, volerà a Mosca «in settimana» e precisando che eventuali sanzioni finanziarie sulla Russia «potrebbero essere devastanti». (il Giornale)

Quindi l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump lancia un avvertimento agli europei: «Il rischio dell’us… Anche se firmasse la pace, il suo obiettivo dichiarato è ricostituire l’impero sovietico, e appena sarà pronto lancerà la terza invasione dell’Ucraina». (la Repubblica)

«Ovvio che con Andriy Yermak alla testa della nostra delegazione, incontratasi con gli americani in Arabia Saudita, non si è parlato per 10 ore soltanto del cessate il fuoco!», esclamano negli uffici di governo a Kiev (Corriere della Sera)

No a un cessate il fuoco temporaneo. No alla presenza di militari stranieri, di qualsiasi bandiera, in una missione di peacekeeping sul territorio ucraino. (L'HuffPost)