Ue, la Commissione presenta il Libro Bianco per la difesa e il Piano ReArm Europe

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA STAMPA Finanza INTERNO

"L'era del dividendo di pace è finita da tempo. L'architettura di sicurezza su cui abbiamo fatto affidamento non può più essere data per scontata. L'Europa è pronta a farsi avanti. Dobbiamo investire nella difesa, rafforzare le nostre capacità e adottare un approccio proattivo alla sicurezza". Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato il Libro Bianco della difesa europea. (LA STAMPA Finanza)

Ne parlano anche altri giornali

Appena poche ore dopo la decisione del Bundestag tedesco di avviare il proprio ‘riarmo’ stanziando cifre di molto superiori a quelle citate nei giorni scorsi da Ursula von der Leyen per l’intera UE, la Commissione europea e il Servizio di Azione Esterna hanno finalmente reso pubblico il loro Libro Bianco per quella che hanno chiamato ‘Defence Readiness 2030’. (ISPI)

Anche se fino ad ora il suo Doge è rimasto alla larga dal ricco budget del Pentagono, è facile prevedere che la sua presenza nell’amministrazione Trump, unita a quella di tanti altri veterani della Silicon Valley, spinga ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) per la difesa. (L'HuffPost)

Gli europei devono trovare al più presto la volontà politica per reagire alla nuova linea americana e fermare Putin, evitando un allargamento della guerra e avendo in mente solo un immediato “cessate il fuoco”. (Corriere del Ticino)

L'attesissimo Libro bianco della Commissione europea sulla Difesa prevede che gli Stati membri inizino a versare centinaia di miliardi di euro nel settore entro la fine dell'anno, ma manca in gran parte di delineare opportunità di finanziamento innovative e comuni. (Euronews Italiano)

La Russia rimarrà una minaccia fondamentale per la sicurezza dell'Europa nel prossimo futuro, inclusa la sua postura nucleare più aggressiva e il posizionamento di armi nucleari in Bielorussia”. “Se alla Russia verrà permesso di raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina, la sua ambizione territoriale si estenderà oltre. (L'HuffPost)

E se l’Italia, uno dei Paesi fondatori dell’Unione, fosse pronta a sfilarsi, a dire «non ci sto», di fronte al tentativo in atto di creare un sistema di deterrenza europea? I risultati del sondaggio che Nando Pagnoncelli ha pubblicato sul Corriere (15 marzo) sono eloquenti. (Corriere della Sera)