Scontri Torino, Polizia al lavoro per identificare partecipanti
Gli investigatori della Digos della questura di Torino sono al lavoro, visionando filmati e immagini, per identificare i partecipanti ai disordini scoppiati ieri durante il corteo studentesco che è sfilato per le vie del capoluogo piemontese. A quanto si apprende, la manifestazione, a cui hanno partecipato circa quattrocento persone, in violazione delle prescrizioni dell'autorità di pubblica sicurezza ha cambiato il percorso, dirigendosi verso obiettivi come la prefettura, la sede della Rai e la Mole Antonelliana, dove si sono registrati i momenti di maggiore tensione con le forze dell'ordine. (Tiscali Notizie)
Su altri giornali
E’ partito da piazza XVII Dicembre, accanto a Porta Susa, il corteo degli studenti medi per il “No Meloni day” che si sta svolgendo in 35 città italiane per protestare contro il governo. (La Repubblica)
«Adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto, molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell’ordine». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal forum di Fondazione Iniziativa Europa a Stresa, chiede un intervento deciso ai giudici in merito agli scontri di Torino durante il No Meloni Day. (Open)
Tra i tanti gesti brutti e da condannare compiuti nei cortei di ieri per il cosiddetto “No Meloni day”, in particolare in quello di Torino, si è rivisto “quel” gesto: l’indice e il medio della mano uniti, il pollice aperto a simboleggiare una pistola, la Walther P38 appunto, arma prediletta dall’estremismo rosso negli anni 70 del secolo scorso. (Avvenire)
Non sembra però pensarla in questo modo il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ieri, facendo riferimenti agli scontri tra studenti e polizia avvenuti venerdì in occasione del «No Meloni Day», si è lasciato andare a qualcosa di più di un semplice commento: «Spero che la magistratura intervenga nei tempi più rapidi e nel modo più severo nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell’ordine». (il manifesto)
No Meloni Day: scontri e polemiche. Cruciani accusa: “La scuola è solo un pretesto per la violenza” Di Il No Meloni Day, che ha mobilitato migliaia di studenti e attivisti in diverse città italiane, si è trasformato in un’occasione di scontro, non solo fisico ma anche ideologico. (Orizzonte Scuola)
Il giorno dopo le manifestazioni studentesche del "No Meloni day", segnate da scontri e una generale impostazione violenta, il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, mette in guardia dal clima d'odio che si registra nel Paese e Ma attacchi ai limiti dell’eversione, violenti, ingiustificabili". (Secolo d'Italia)