Israele colpisce in Yemen: “Il nostro sangue si paga”

L’enorme incendio divampato in seguito agli attacchi aerei israeliani contro gli impianti petroliferi del porto yemenita di Hodeidah è l’immagine plastica della escalation che, a questo punto, coinvolge direttamente anche il fronte meridionale dell’asse della “resistenza”costituito da Iran-Hezbollah libanesi e Houthi, i ribelli sciiti che dal 2015 controllano buona parte dello Yemen, compresa la capitale … (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Prima di andarsene, il cecchino che si appostava all’ultimo piano dell’edificio modernista ridotto dalla guerra civile a gigantesca gruviera, su una parete aveva scritto: «Lla verità: la mia anima è svanita in un istante». (Avvenire)

Vatican News Si è trattato di un attacco multiplo ed improvviso con un razzo balistico e 4 droni lanciati verso Israele ad opera dei ribelli Houti dello Yemen. Abbattuti tutti gli ordigni tranne un drone che è riuscito a bucare la difesa aerea e ad esplodere sui cieli di Tel Aviv. (Vatican News - Italiano)

Sul modello usato sono state fatte diverse ipotesi, una indica una variante del Samad, di concezione iraniana. Secondo l’Idf per un errore di identificazione mentre gli Houthi, che hanno rivendicato l’operazione, parlano di una «nuova arma». (Corriere della Sera)

A Gaza ospedali al punto di rottura: «Devono scegliere chi curare e chi no»

Roma, 20 lug. Lo ha detto oggi il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio rilanciato dal Times of Israel.“Il porto che abbiamo attaccato non è un porto innocente – ha rimarcato il premier israeliano – è stato utilizzato per scopi militari, è stato usato come punto di ingresso per le armi mortali fornite agli Houthi dall’Iran. (Agenzia askanews)

"Il bilancio delle vittime dei raid israeliani a Hodeida è salito a tre martiri e 87 feriti", ha riferito l'agenzia dei ribelli yemeniti Saba citando il ministro della Salute. È il bilancio degli attacchi israeliani nella città portuale yemenita di Hodeida reso noto dagli Houthi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Non ci muoveremo di un centimetro» ha dichiarato Netanyahu dopo la decisione della Cig sull’occupazione israeliana e per ora la situazione sul campo a Gaza è la stessa degli ultimi giorni. (il manifesto)