La Camera si scusa dopo il post su Marzabotto: “Sintesi inadeguata che non corrisponde al sentimento”

Dopo le polemiche, sono arrivate le scuse dello stesso profilo X della Camera per il post dove si parlava di “1.800 civili”che a Marzbotto “restano uccisi” il 29 settembre del 1944. A contestare l’uso delle parole era stato il deputato Pd Andrea De Maria: “Furono trucidati da truppe naziste guidate da fascisti complici”. Poco dopo è stato lo stesso account social di Montecitorio a diffondere una card di giustificazione: “Ci scusiamo per l’inadeguata sintesi”, si legge, “che non corrisponde al sentimento reale che si voleva trasmettere, come dimostra anche il richiamo, nello stesso post, agli “indici dei documenti declassificati dalla Commissione d’inchiesta sull’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti”, con relativo link, che non lascia dubbi sulla responsabilità dell’orribile massacro dei civili. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Il memoriale della strage nel parco storico di Monte Sole (Bologna) Di ANTONIO CARIOTI (Corriere della Sera)

Nelle immagini il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica Federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, che insieme hanno reso omaggio alle vittime di Marzabotto, a 80 anni dalla strage nazifascista che avvenne tra il 29 settembre e il 5 di ottobre del 1944 quando in quei luoghi vennero uccisi almeno 770 civili. (Tiscali Notizie)

"Siamo qui per chinare il capo davanti alle tante vite crudelmente spezzate, per riempire con solidarietà quelle voragini che la disumana ferocia nazifascista ha aperto in questa comunità e in queste terre". (L'Unione Sarda.it)

Marzabotto, tweet choc: "Civili restano uccisi". La rivolta: "No, trucidati"

Mi inchino dinanzi ai morti e, a nome del mio Paese, oggi vi chiedo perdono”. Così Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica tedesca, ha iniziato il suo discorso di fronte un migliaio di persone radunate a Marzabotto per commemorare l’80° anniversario dell’eccidio di Montesole, proseguendo un lungo percorso di riconciliazione: “Anche se so che un dolore in più è causato dal fatto che questa strage, come la maggioranza dei crimini nazisti in Italia, sia rimasta impunita”. (Il Fatto Quotidiano)

«Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese, oggi vi chiedo perdono», ha detto Steinmeier, spezzando un silenzio che ancora, a distanza di ottant’anni, brucia sulla pelle dei familiari delle vittime. (L'Eco di Bergamo)

L’irritualità è soprattutto nell’autore del post, la Camera dei Deputati, che due giorni fa alle otto di mattina a pubblicato questo post che peraltro rimandava al link degli "indici dei documenti declassificati dalla Commissione d’inchiesta sull’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti". (il Resto del Carlino)