La stagione più amara delle olive. Produzione di olio ai minimi storici: “Penalizzati da parassiti e piogge”

Il lavoro per i frantoi del territorio non manca, ma il bilancio della stagione in corso (specialmente per i produttori d’olio) non può certo definirsi quello atteso. A pesare sulla carenza di olive in provincia sono al momento una molteplicità di fattori che messe insieme hanno determinato sia la caduta precoce dei frutti dall’albero che in alcuni casi, risultati decisamente al di sotto delle aspettative. (LA NAZIONE)

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E non si dica che costerà troppo, perché il prezzo del nostro olio extravergine è assolutamente congruo. Ora vi spiego perché”. (LA NAZIONE)

Per il quantitativo dei frutti, un’abbondanza che ha caratterizzato tutta la Toscana, dopo un 2023 di "scarica" in cui molti sono stati costretti a rinunciare alla produzione. Sarà un’annata da ricordare il 2024 per quel che riguarda le olive in Valbisenzio. (LA NAZIONE)

“Ma questo non significa che avremo poco olio - spiega Cresti -. Cresti spiega che le basse rese di quest’anno sono dovute principalmente all’elevato contenuto di acqua nelle olive. (LA NAZIONE)

L’olio di oliva italiano non c’è: 37 mila tonnellate di stock al 31 ottobre

"Le alte temperature estive e il successivo abbassamento termico hanno impedito alla mosca olearia di creare problemi," dice Cresti. Che aggiunge: “Ho per ora assaggiato 20-30 oli. (LA NAZIONE)

L’aumento dei costi operativi rappresenta una delle maggiori difficoltà per le aziende olearie toscane. La raccolta e la frangitura, legate al peso dell’oliva, incidono sui costi finali. (LA NAZIONE)

Finalmente sono usciti i dati di Frantoio Italia dell’ICQRF che delineano un quadro di forte penuria per l’olio di oliva italiano. Economia (Teatro Naturale)