Meloni rende omaggio al feretro di papa Francesco in San Pietro, mentre in Parlamento scoppia la polemica
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Mentre migliaia di fedeli si accalcavano in fila per un ultimo saluto a papa Francesco, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha raggiunto la Basilica di San Pietro mercoledì mattina, accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, per rendere omaggio al pontefice scomparso. Il corpo del papa argentino, noto per il suo stile sobrio e l’impegno instancabile a favore degli ultimi, è stato esposto per tre giorni di lutto pubblico, in un clima di commozione che ha unito credenti e non.
Quella che nelle strade di Roma si è manifestata come un’ondata di rispetto autentico, però, in Parlamento ha assunto toni ben diversi. La commemorazione a Montecitorio, infatti, si è trasformata in un teatro di strumentalizzazioni, con i partiti intenti a citare solo gli aspetti del magistero di Bergoglio più congeniali alle rispettive agende politiche. Il centrodestra ha insistito sui temi della famiglia e della difesa della vita, mentre il centrosinistra ha preferito concentrarsi su migranti, ambiente e giustizia sociale. «Leggere ora certi tributi ipocriti fa sorridere», ha commentato asciutto Carlo Calenda, evitando di unirsi a quella che ha definito «una passerella da Circo Barnum».
Le critiche non sono arrivate solo dall’interno dell’aula. Giuseppe Cruciani, durante la sua trasmissione La Zanzara su Radio 24, ha bacchettato senza remore Elly Schlein e il Partito Democratico, accusandoli di incoerenza nel celebrare un pontefice che, secondo il giornalista, è stato spesso in contrasto con le loro posizioni. In particolare, Cruciani ha contestato alla segretaria dem di aver sfruttato l’occasione per rinfacciare al governo le politiche migratorie, definendolo «ipocrita» nel tributare onori a un papa che ha sempre difeso i diritti dei più deboli.