Oggi è la Giornata nazionale per le vittime del Covid
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Comunicato 610 "Ricordare chi non c'è più ma anche il coraggio di coloro che hanno operato per il bene della comunità", così l'assessore Tonina Oggi è la Giornata nazionale per le vittime del Covid Oggi, in occasione della Giornata nazionale per le vittime del Covid, il Trentino si unisce al resto del Paese nel ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita a causa della pandemia. Istituita formalmente dal Governo italiano nel 2021, la giornata rappresenta un momento di riflessione collettiva su un periodo che ha segnato profondamente le nostre vite. (Ufficio Stampa)
Ne parlano anche altre fonti
La chiesetta del Cimitero monumentale vuota come 5 anni fa: allora i banchi furono tolti per accogliere le bare delle tante vittime del Covid A cinque anni da quel 18 marzo in cui i camion militari carichi di bare lasciavano il cimitero, Bergamo non dimentica . (L'Eco di Bergamo)
Lo ha detto il sindaco di Bergamo, Elena Carnevali, partecipando questa mattina alle celebrazioni per la Giornata nazionale in memoria delle Vittime dell'epidemia di Coronavirus. Oggi è un giorno speciale anche perché diamo protagonismo ai giovani che più di altri soffrirono il distacco da scuola e relazioni". (Tiscali Notizie)
EMBED (ilmessaggero.it)
Le istituzioni della città si sono poi spostate all’interno della chiesa per la celebrazione commemorativa con la riflessione del vescovo Francesco Beschi. (BergamoNews.it)
Il racconto delle cerimonie di commemorazione nella Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, il 18 marzo: le celebrazioni sono iniziate alle 10 al Cimitero monumentale, si sposteranno alle 11 in Comune, nell'aula consiliare di PalaFrizzoni, e alle sono in programma 12 i saluti istituzionali al Bosco della Memoria nel Parco della Trucca. (BergamoNews.it)
TREVISO «In quella fase particolarmente critica e caratterizzata da paura e incertezza, le istituzioni hanno fatto un lavoro straordinario. Il modello Treviso è stato d'esempio per tutto il paese, partendo innanzitutto dai nostri medici, ai quali dobbiamo anche delle scuse, perché all'inizio erano i nostri eroi e poi sono diventati bersagli di offese e insulti». (ilgazzettino.it)