TEZZE SUL BRENTA. L'ULTIMO SALUTO A SAMMY BASSO, IN TREMILA AI FUNERALI

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TVA VICENZA INTERNO

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La notizia riportata su altri media

Una coincidenza che ha ricordato anche Riccardo Zanolli, il miglior amico di Sammy che attraversò con lui gli Stati Uniti da Est a Ovest: «Il 5 ottobre 2014 io tornai in Italia, lui rimase qualche giorno in più. (Corriere della Sera)

“Un domani un dottore diagnosticherà la progeria a un bambino, e potrà dire ai suoi genitori: c’è una cura, vostro figlio crescerà forte e sano“. Tra le tante frasi e i messaggi densi di significati che scorrono tra cuore e mente, è forse questa che risuona più di ogni altra tra chi oggi ha partecipato all’ultimo saluto: il desiderio espresso da Sammy Basso, una missione per la quale lui stesso si è schierato in prima linea – per gli altri, per chi verrà dopo di lui -, ma come costante presenza per segnare il passo di un futuro di cui lui farà parte non solo come fulgido ricordo, dopo quanto ha seminato con il suo esempio prima, con le sue parole adesso. (L'Eco Vicentino)

Una cerimonia che non ha sottolineato la tristezza della scomparsa dell'amatissimo ragazzo, piuttosto, tra lancio di palloncini e tanti colori, la grande forza con cui Sammy ha vissuto la sua vita, seppur breve, e l'esempio che è riuscito a trasmettere al mondo. (il Giornale)

"La mia vita fantastica": l'ultima lettera di Sammy Basso è da brividi, Meloni la rilancia sui social

Poche lacrime, tanti sorrisi e numerosi omaggi alla “bellezza della vita”, come avrebbe voluto Sammy Basso, il biologo vicentino scomparso sabato scorso a 28 anni. Sul grande prato degli impianti sportivi di Tezze sul Brenta (Vicenza), davanti a 3-4 mila persone, è andato in scena non un funerale, ma quasi una “festa”. (Il Fatto Quotidiano)

La cerimonia a Tezze sul Brenta per l'ultimo saluto allo scienziato e scrittore affetto da progeria morto a 28 anni (Open)

Sono soprattutto giovani ma anche tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere un uomo dalla personalità speciale: un giovane colto e generoso che aveva voluto laurearsi in biologia molecolare all’Università di Padova; per poter trovare una cura alla sua malattia ma soprattutto per curare le persone affette da progeria: una malattia rara che causa un invecchiamento precoce, di cui soffrono 150 persone al mondo. (Secolo d'Italia)