Via Poma, la nuova inchiesta su Simonetta Cesaroni: l’ufficio dei servizi, Carminati e i depistaggi
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Simonetta Cesaroni aveva vent’anni, un lavoro a tempo agli Ostelli della gioventù (Aiag) e sogni semplici. Ma il 7 agosto 1990 la sua vita si spezzò in modo brutale. Il suo cadavere infatti venne trovato a Roma nell’ufficio di via Carlo Poma colpito da 29 coltellate. Quasi 35 anni dopo, quel delitto continua a rimanere un enigma irrisolto, intriso di depistaggi, omissioni e legami che intrecciano… (Repubblica Roma)
Ne parlano anche altre fonti
Carte su cui pubblici ministeri e investigatori non avrebbero dovuto mettere gli occhi. E per le quali l’ufficio in cui la segretaria contabile della Aiag lavorava è stato protetto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Non è ancora tempo di archivio per l'inchiesta sulla morte di Simonetta Cesaroni. (il Giornale)
Secondo la gip di Roma Giulia Arcieri vi sarebbe stato il tentativo di proteggere non solo l’assassino di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990, ma anche l’ufficio di via Poma dove ci sarebbero stati documenti riservati dei servizi segreti. (Sky Tg24 )
Uno degli omicidi più indagati di sempre è divenuto un caso letterario di definizioni improprie e ambiguità lessicali, oltre al resto: un patrimonio di indizi inesplorati e verità nascoste. Per cominciare, la ragazza di via Poma era lì, nell’ormai celebre via, solo part time. (Corriere della Sera)
La frase ricorrente nel decreto è non lasciare nulla di intentato per individuare l’assassino della giovane contabile di via Poma. (Corriere Roma)
La richiesta di archiviazione sul delitto di Via Poma è stata respinta. E anche se il tempo trascorso da quel giorno non è poco, non è perduta per la giustizia italiana la speranza di trovare, vivo o morto che sia, chi falciò brutalmente quella giovane vita nell’estate di Italia 90. (Il Fatto Quotidiano)