Omicidio di Simonetta Cesaroni, il gip respinge l'archiviazione. La sorella Paola: "Sono commossa"

Omicidio di Simonetta Cesaroni, il gip respinge l'archiviazione. La sorella Paola: Sono commossa
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In 55 pagine il gip Giulia Arcieri ha motivato il suo rigetto alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta sull'omicidio di Simonetta Cesaroni e ha disposto nuove indagini sul delitto di via Poma. La sorella Paola: "Per la prima volta in 34 anni sento lo Stato vicino". (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

Il gip di Roma Giulia Arcieri ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dalla procura sul delitto di via Poma , dove, nell’agosto del 1990 , venne uccisa Simonetta Cesaroni . Il procedimento, con l’ipotesi di reato di omicidio volontario , era stato avviato nel marzo del 2022 , dopo un esposto presentato dai familiari della vittima in cui si chiedeva di verificare alcuni alibi di soggetti già coinvolti nelle indagini precedenti. (Gazzetta del Sud)

Uno degli omicidi più indagati di sempre è divenuto un caso letterario di definizioni improprie e ambiguità lessicali, oltre al resto: un patrimonio di indizi inesplorati e verità nascoste. Prestata occasionalmente, due giorni la settimana, alla contabilità dell’associazione nazionale alberghi della gioventù (Aiag). (Corriere della Sera)

È stata respinta l'archiviazione sulla morte di Simonetta Cesaroni. (Fanpage.it)

Delitto di via Poma, il gip: indagare ancora. “Era una sede degli 007”

E su quelle carte investigatori e pubblici ministeri non dovevano metterci le mani. La novità del caso risede nel fatto che in quell'appartamento c’erano documenti riservati dei servizi segreti. (leggo.it)

Agenti dei servizi segreti, carte delicate nascoste negli armadi, poliziotti deviati o infedeli, un terrorista nero, e poi i soliti noti, il portiere dello stabile, il manager col vizietto delle molestie e chissà quali poteri "forti" a manovrare nell'ombra per inquinare lo scenario del delitto di Simonetta Cesaroni, uccisa (Secolo d'Italia)

Carte su cui pubblici ministeri e investigatori non avrebbero dovuto mettere gli occhi. In base a questa tesi la giudice delle indagini preliminari di Roma, Giulia Arceri, ha respinto la richiesta di archiviazione della procura di Roma sulle ultime indagini. (QUOTIDIANO NAZIONALE)