Mani turche sui file delle spie di Assad, Erdogan: “In Siria inizia una nuova era”

Mani turche sui file delle spie di Assad, Erdogan: “In Siria inizia una nuova era”
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la Repubblica ESTERI

Damasco — La storia della Siria degli ultimi 40 anni è scritta in migliaia di cartelle, fascicoli, file e hard disk. Ci sono le informazioni sui detenuti, sugli scomparsi, sui luoghi di sepoltura, le informative dell’intelligence sui rapporti tra il regime e altri Paesi. La caduta di Damasco è stata così rapida che le forze di sicurezza siriane non hanno avuto il tempo di distruggere o a far spar… (la Repubblica)

Su altre fonti

Venerdì 20 dicembre si terrà a piazza Indipendenza a Roma, dalle 17.00, la manifestazione indetta dall’Ufficio informazioni Kurdistan Italia in difesa dell’Amministrazione del Nord-Est della Siria, oggi minacciata dall’offensiva provocata dell’Esercito Nazionale Siriano (SNA) e dal governo turco. (DinamoPress)

Lo scopo dell'occupazione è attirare l'attenzione sul tentativo del governo turco di occupare le regioni della Siria settentrionale e orientale, distruggendo l'esperienza del confederalismo democratico che, negli anni passati, è stata anche un presidio contro l'avanzata dell'Isis. (ilgazzettino.it)

"Per capire quale sarà il reale futuro della Siria tutti i riflettori del mondo dovrebbero concentrarsi sul destino di Kobane, la città simbolo della vittoria dei curdi siriani contro i terroristi dell'Isis”, dice all’Adnkronos Marco Mayer, docente alla Luiss ed esperto di sicurezza internazionale. (Adnkronos)

Gli occhi sul Rojava (di M. Perduca)

Solo l’intercessione degli Stati Uniti, che sostengono i curdi, avrebbe momentaneamente fermato l’operazione che sembrava imminente. Ieri sarebbe infatti entrato in vigore un cessate il fuoco tra le parti ostili, ma è difficile valutarne la tenuta in quanto in alcune zone i combattimenti non si sono fermati. (L'INDIPENDENTE)

In un’intervista alla Bbc, Abu Muhammad al-Jolani ha dichiarato di voler mantenere le promesse fatte sul rispetto delle minoranze in Siria, a suo dire per segnare una netta separazione dalle pratiche del regime precedente, che ha sfruttato le divisioni settarie per consolidare il proprio potere. (il manifesto)

Mentre nelle cancellerie di mezzo mondo si cerca di capire che intenzioni abbia realmente Ahmed Sharaa, l’ex qaedista più conosciuto col nome di battaglia al Jolani, ci sono due fronti su cui le cose “avanzano” in modo sempre più preoccupante: il primo è il ruolo che le donne nella nuova Siria, si legge che “avranno funzioni in armonia con la loro natura”, il secondo è la situazione nella parte nord-occidentale del paese. (L'HuffPost)