2025, l’anno che verrà. Stasera puntata speciale di Red Pill
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Questa sera a partire dalle 22 puntata speciale di Red Pill, il programma serale di Atlantico Quotidiano. Proveremo a delineare gli scenari del nuovo anno che si sta per aprire. Riuscirà Donald Trump a chiudere i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, a contrastare efficacemente i rivali degli Stati Uniti e dell’Occidente, Cina in primis, a consolidare la leadership globale Usa messa a dura prova nei quattro anni di presidenza Biden? Quali saranno le mosse dell’Asse del Male, Cina-Russia-Iran-Corea del Nord? E l’Europa? È pronta a giocare un ruolo costruttivo nel nuovo corso? Cambierà finalmente rotta sulle follie green e immigrazioniste che stanno distruggendo la sua economia e la sua identità? Quale Germania uscirà dalle elezioni del 23 febbraio? Il terzo anno pieno di Governo Meloni sarà quello decisivo, in cui riuscirà a lasciare un segno indelebile sulla politica italiana ed europea? Questi i temi che tratteremo nella puntata speciale di questa sera. (Nicola Porro)
Su altri media
Il 2025 si presenta come un anno di sfide che combinano crisi geopolitiche, conflitti armati, scarsità di risorse idriche e l’instabilità delle criptovalute disegnando uno scenario che riflette l’interconnessione tra politica globale, ambiente ed economia digitale, con implicazioni destinate ad investire la vita di tutti noi. (la Repubblica)
(di Gino Lanzara ) (Difesa Online)
I dossier caldi sui tavoli di Bruxelles, dalla Georgia alla Bielorussia. I possibili negoziati sull'Ucraina tra Trump e Putin. Il futuro della Nato con il rischio di un disimpegno Usa. Il rallentamento economico cinese e la stretta su Taiwan. (Lettera43)
Secondo l’ultimo Economic Outlook dell’OCSE, l’economia globale dovrebbe rimanere resiliente nonostante le grandi sfide. L’Economic Outlook prevede una crescita del PIL globale del 3.3% nel 2025, rispetto al 3.2% nel 2024 e al 3.3% nel 2026. (Revista Monitor)
Sono successe molte grandi cose nel mondo negli ultimi tempi. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nuove guerre in Medio Oriente e poi le proteste e gli scontri istituzionali nell’Europa dell’est. (Esquire Italia)