Orbán va a parlare con Trump nel salotto di casa sua. I leader europei lo guardano e balbettano

Non sono passate nemmeno 24 ore dall’accesa discussione tra gli ambasciatori europei sul nuovo caso Ungheria che Viktor Orbán già ne combina un’altra. Dopo il summit Nato a Washington, il premier magiaro si reca a Mar-a-Lago da Donald Trump, il tycoon che secondo i sondaggi si appresta a vincere le presidenziali Usa di novembre, l’ombra che in questi giorni ha oscurato il vertice dell’Alleanza e il presidente in carica Joe Biden, sempre più in crisi nella sua corsa per il bis alla Casa Bianca (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

Il primo ministro ungherese Viktor Orban esprime su X la sua soddisfazione dopo l’incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago seguito al vertice Nato. È stato un onore incontrare il presidente Donald Trump a Mar-a-Lago. (Farodiroma)

"Grazie Viktor. . (La Gazzetta del Mezzogiorno)

"Non è possibile per l'amministrazione israeliana, che ha calpestato i valori fondamentali della nostra alleanza, continuare il suo rapporto di cooperazione con la Nato". "Fino a che non sarà raggiunta una pace completa e sostenibile in Palestina, i tentativi di cooperazione con Israele all'interno della Nato non verranno approvati dalla Turchia", ha aggiunto Erdogan. (Tuttosport)

Orbán nella residenza di Mar-a-Lago per incontrare Trump e famiglia

L'ultima tappa del contestato tour del presidente ungherese, che è andato anche a Kiev, Mosca e Pechino (LAPRESSE)

Ufficialmente per «la missione di pace» che si è inventato dalla nomina semestrale dell'Ungheria alla presidenza europea dal primo luglio. E tre: il Pierino della Ue, Viktor Orban, spiazza tutti, a cominciare dal presidente americano Joe Biden e vola in Florida per incontrare il vecchio amico Donald Trump (il Giornale)

Dopo la fine del vertice della Nato che si è svolto a Washington, Orbán ha raggiunto il tycoon nella sua residenza di Mar-a-Lago per un incontro che si è tenuto a meno di una settimana da quelli avuti a Mosca e Pechino con, rispettivamente, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping. (il manifesto)