Italbasket eliminata dal Preolimpico: Azzurri molli, senza gioco e senza coach. È un tracollo che fa male

La sconfitta contro la Lituania non ci dice nulla di nuovo. Perché è l'ennesima lezione ricevuta dal Paese europeo di basket per eccellenza. Da un avversario di cui, ormai, ricordiamo in positivo soltanto l'epica semifinale di Atene 2004 che ci spianò la strada per l'argento. L'ultima medaglia di un'Olimpiade che, quest'anno, guarderemo da casa dopo l'exploit del quinto posto di Tokyo 2020. cliché recitato quasi in automatico. (Eurosport IT)

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(foto dal sito della Federazione Italiana Pallacanestro) (varesenews.it)

Un super Grigonis (23 punti) e i tanti rimbalzi in attacco (15) esaltano i lituani che così si guadagnano la meritata finale. Il Poz prova la mossa Abass in quintetto al posto di Petrucelli e nei primi minuti gli azzurri non solo mostrano una buona energia ma appena possono si mettono anche a correre. (La Gazzetta dello Sport)

L'Italbasket non partececiperà ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ad interrompere il cammino degli azzurri è stata la Lituania che ha nettamente vinto 88-64 la semifinale del torneo di qualificazione a San Juan di Portorico. (il Giornale)

Un'altra Italia fuori dai Giochi

Il primo sabato di giugno, 20 anni dopo l’argento di Atene , comincia con l’urlo di speranza nel futuro dell’Italia Under 17 finalista ai Mondiali contro i super statunitensi, ma finisce a capo chino. Troppo pochi per un sogno a Cinque Cerchi. (Tuttosport)

Senza Fontecchio, ma anche senza veri centri (e non è che Tessitori sarebbe servito a molto) l'Italia ha provato a sorprendere la Lituania con una buona partenza (8-4) ma tutto si è ribaltato appena Grigonis ha iniziato il suo show (6/8 da tre nei primi 25 minuti) e i lituani hanno usato la maggior stazza per dominare a rimbalzo, 40 recuperi sotto i tabelloni contro i 25 degli azzurri. (L'Unione Sarda.it)

Senza Fontecchio l’Italia ha pochissimi che attacchino il ferro (contro la Lituania hanno tirato liberi in tre: Gallinari, Melli e Tonut) e quindi è una squadra che viaggia sul filo dell’emotività e delle percentuali nel tiro da fuori. (Guerin Sportivo)