Manovra 2025, impatto da 6 miliardi sul Pil. Giorgetti chiede aiuto alle banche

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

La cornice è ormai pronta, è tutta nei numeri del Piano strutturale di bilancio approdato ieri in Parlamento. Un documento, chiosa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che "non lascia indietro nessuno e si concentra su pensioni, sanità e famiglia". Il Piano è stato ieri validato anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha sollevato qualche dubbio sulle previsioni del 2026, considerate troppo ottimiste per uno 0,2%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Il Piano strutturale di bilancio "non lascia indietro nessuno. "Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all'ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità - prosegue -, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nella premessa al Piano strutturale di bilancio, trasmesso alle Camere nella notte, il ministro dell'Economia parla di una politica "prudente ma realistica". Molto si punta sugli incentivi alla natalità, tenendo conto che "la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia". (Sky Tg24 )

ROMA — Una manovra fiacca. Che fa poco per la crescita. Nel 2025 porterà una mini dote al Pil: appena lo 0,3 per cento. Poi la scia delle misure del governo Meloni si farà ancora più debole. (la Repubblica)

Quattro grafici sul Piano strutturale di bilancio

I dati Istat registrano un trend positivo per l’occupazione (Impresa Italiana)

Risultati che permetterebbero di uscire dalla procedura di inflazione nel giro di due anni. Il deficit del Paese si ridurrà dal 7,2% del 2023 al 3,8% (rispetto al 4,3% stimato nel Def di aprile), per poi attestarsi al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026. (QuiFinanza)

Per la prima volta il governo italiano ha redatto il Piano strutturale di bilancio, un nuovo documento di finanza pubblica richiesto dalla recente riforma delle regole europee sui conti pubblici. Il piano si estende su un orizzonte di sette anni, dal 2023 al 2029, e offre una prospettiva più ampia rispetto ai documenti tradizionali. (Lavoce.info)