Danneggiare una Tesla per protesta è un atto di terrorismo? Per il procuratore generale degli Stati Uniti (nominato da Trump), sì

Auto Tesla date alle fiamme. Proiettili e bombe lanciate contro showroom e stazioni di ricarica. È terrorismo? La procuratrice generale Pam Bondi la pensa così, dichiarando che il Dipartimento di Giustizia adotterà misure repressive su quelli che considera attacchi motivati politicamente contro il leader di Tesla, Elon Musk, uno dei più potenti consiglieri del presidente Trump. Gli attacchi di «terrorismo interno» «La serie di attacchi violenti alla proprietà con logo Tesla è niente meno che terrorismo interno», ha dichiarato Bondi questa settimana, aggiungendo che i pubblici ministeri perseguiranno accuse federali che potrebbero portare a lunghe pene detentive. (Milano Finanza)
La notizia riportata su altri giornali
Una volta passato sulla mappa il cursore si trasformava in una molotov. Ora sembra chiuso ma potrebbe sempre tornare. (Fanpage.it)
In un clima incandescente per l'azienda fondata da Elon Musk, fra un sostanziale calo delle vendite e le polemiche per il suo ruolo politico a fianco del presidente Donald Trump, il dipartimento di Giustizia è pronto a sfoderare il pugno duro nei confronti dei vandali che intendono avviare rappresaglie, spedizioni punitive o azioni violente che hanno come obiettivo, solamente per citare gli ultimi episodi, una delle vetture elettriche della gamma o una colonnina di ricarica Supercharger. (La Gazzetta dello Sport)
L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. (La Stampa)
L’auto elettrica di Elon Musk è diventata il simbolo del trumpismo. Le vetture finiscono al centro di critiche e vandalismo. Ma anche del dibattito politico, come successo in Italia (L'Espresso)
“Non vedo loro di vedere i banditi terroristi avere 20 anni di prigione per quello che stanno facendo a Elon Musj e alla Tesla”, ha scritto il presidente su Truth Social, riferendosi a quanto dichiarato ieri dall’attorney general, Pam Bondi, che ha annunciato che tre persone accusate di aver distrutto auto Tesla rischiano da un minimo di 5 ad un massimo di 20 anni di prigione per “terrorismo interno”. (Primaonline)
C'è chi in Oregon ha lanciato molotov contro le vetrine di uno showroom e chi invece si è limitato a esporre cartelli e slogan: «Non comprate le nazi-car», recita uno di questi. Cinquanta sfumature di boicottaggio. (Corriere della Sera)