G7, nordcoreani in Russia pericolosa espansione conflitto

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"I ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea hanno espresso grave preoccupazione in merito allo spiegamento di truppe della Corea del Nord in Russia, per il potenziale utilizzo sul campo di battaglia contro l'Ucraina". Così i Paesi del G7 allargato. Il loro dispiegamento "segnerebbe una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e dell'Indo-Pacifico e un'ulteriore violazione del diritto internazionale e dei principi Onu", prosegue la nota pubblicata sul sito della Farnesina (Tiscali Notizie)

La notizia riportata su altri media

I ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sullo spiegamento di truppe nordcoreane in Russia, in cui si legge che “esprimiamo le nostre gravi preoccupazioni in merito allo spiegamento di truppe della RPDC in Russia, per il potenziale utilizzo sul campo di battaglia contro l’Ucraina. (Notizie Geopolitiche)

La previsione del ministro ucraino della Difesa, Rustem Umerov, che parla di un primo scontro "su scala ridotta" tra truppe ucraine e i soldati di Pyongyang (Adnkronos)

Seul valuta l'invio a Kiev di un team di monitoraggio Pyongyang-Mosca

Se Pyongyang e Mosca «lanciassero operazioni di combattimento congiunte, sarà fondamentale monitorare le loro tattiche, le armi e le eventuali vittime nordcoreane, poiché queste informazioni potrebbero essere cruciali per la sicurezza della Corea del Sud e la collaborazione con l'Ucraina», ha affermato il funzionario nel resoconto della Yonhap, osservando che un piccolo team di monitoraggio potrebbe essere schierato senza richiedere l'approvazione parlamentare per uno scopo specifico e per un periodo di tempo limitato. (Corriere del Ticino)