L’Europa risponde alla sfida di Trump: più innovazione e competitività

Marco Guerra – Città del Vaticano “Lo status quo non è più un'opzione. Per rilanciare la nostra competitività, tutti gli strumenti e le politiche devono essere utilizzati in modo completo e coerente sia a livello di Ue che di Stati membri”, nella dichiarazione finale i leader europei riaffermano la necessità di un cambio di passo della politica comunitaria alla luce dei nuovi assetti mondiali derivanti dall’elezione di Trump alla Casa Bianca (Vatican News - Italiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’Ue deve essere pronta a cambiare. Deve sapere programmare nel lungo periodo, usando le risorse che ha già, ma anche agire in modo tempestivo e unitario. (EuNews)

Sentire Mario Draghi pungolare da Budapest l'Europa a prendere in fretta, e in modo unitario, le decisioni vitali per la propria sopravvivenza adesso che Donald Trump è tornato in sella all'America, è come riavvolgere un nastro vecchio di sette anni. (il Giornale)

Il ragionamento da cui muove l’ex numero uno della Bce ed ex-premier italiano è, sostanzialmente, che ora che gli interessi statunitensi ed europei rischiano di entrare in rotta di collisione, la ricetta contenuta nel rapporto che reca in calce il suo nome diviene un documento da prendere in considerazione con urgenza. (Il Dubbio)

Draghi “apre” a Trump e sprona i leader europei: «I dazi? Tratteremo»

L’Europa di fronte al ritorno di Trump: la lucida analisi di Draghi (ComplianceJournal.it)

Non necessariamente tutto in senso negativo, ma certamente noi dovremmo prenderne atto». «Non c’è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa. (Corriere della Sera)

Chi pensava che l’ex premier ed ex Presidente della Bce, Mario Draghi, scagliasse anatemi contro Donald Trump, rieletto Presidente degli Stati Uniti a furor di popolo, aveva preso lucciole per lanterne. (FIRSTonline)