Seul, ancora festose manifestazioni per chiedere le dimissioni di Yoon

Seul, ancora festose manifestazioni per chiedere le dimissioni di Yoon
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Tiscali Notizie ESTERI

Grandi folle di persone nella capitale della Corea del Sud, Seoul, si riuniscono ancora una volta davanti all'Assemblea nazionale per chiedere le dimissioni del presidente Yoon Suk Yeol per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale. Yoon ha sospeso il governo civile una settimana fa e ha inviato forze speciali ed elicotteri in parlamento, prima che i legislatori lo costringessero a revocare il decreto in un paese ritenuto una democrazia stabile. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

I vertici della polizia arrestati, gli uffici del presidente perquisiti, l'ex ministro della Difesa che tenta il suicidio in carcere. (L'HuffPost)

Sì è stato un gesto estremo, potremmo definirlo un sucidio politico. La decisione di imporre (e poi ritirare) la legge marziale sembra un gesto esasperato. Cosa ha spinto Yoon Suk-yeol, un ex giurista, a introdurre una misura tanto scivolosa? (Il Fatto Quotidiano)

La situazione non è più tornata alla normalità e in queste ore si stanno registrando gli strascichi di quell'azione, con la perquisizione della polizia coreana negli uffici del presidente. (il Giornale)

La Corea del Nord ha accusato la Corea del Sud di essere una dittatura

Il capo della polizia nazionale della Corea del Sud e quello di Seul sono stati arrestati per il loro ruolo nell’applicazione del decreto sulla legge marziale dichiarato il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol. (Open)

Ancora caos in Corea del Sud. L'ex ministro della Difesa, Kim Yong Hyun, ha tentato di uccidersi in un centro di detenzione a Seul dopo essere stato arrestato oggi con l'accusa di abuso di potere e di aver giocato un ruolo chiave nei fatti accaduti recentemente nel Paese. (Liberoquotidiano.it)

Come riporta il Guardian, è il primo commento della Repubblica popolare sul tentato colpo di Stato in Corea del Sud, golpe che il Presidente Yoon aveva raccontato come necessario per debellare le forze «pro-Corea del Nord, anti-Stato» che continuano a opporsi a lui e al suo governo. (Rivista Studio)