Influenza, quando sarà il picco?
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Il direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova: "E' un periodo in cui ci sono meno medici e infermieri unito al fatto che la popolazione italiana è molto anziana e ha bisogno continuo di cure" Il picco dell'influenza è previsto per la metà di gennaio. A tracciare il quadro e fotografare l'andamento dei virus stagionali, visto dai reparti ospedalieri, è Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. (Adnkronos)
Ne parlano anche altri media
«La situazione dell'influenza sembra sia esplosa, pur non avendo raggiunto il picco. Così l'influenza è esplosa, come ampiamente atteso». (ilgazzettino.it)
No, non quella metaforica sotto forma di parente che vedi una volta l'anno, ma riesce comunque a destabilizzarti. Parliamo del virus vero, quello che, secondo l'Istituto superiore di sanità, in sette giorni ha messo a letto quasi 600mila italiani. (ilmattino.it)
L’influenza stagionale sta registrando un boom di casi in Italia, complice il periodo festivo. Secondo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive presso l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, questa impennata era prevedibile: “Nell’ultima settimana, la gente è stata in casa a preparare il cenone e i bambini hanno smesso di andare a scuola, portando i virus nelle famiglie”. (Tiscali Notizie)
Mal di gola, febbre, spossatezza, dolori articolari, naso che cola, stranuti e tosse, vomito e diarrea: sono i tipici sintomi delle infezioni influenzali stagionali e delle sindromi parainfluenzali sempre più comuni nelle famiglie campane ed italiane all’avvicinarsi del picco epidemico solitamente collegato con le riunioni di famiglia in questo periodo di feste natalizie ma è dopo dopo la befana, con la ripresa delle scuole, che si teme l'esplosione. (ilmattino.it)
“La situazione dell’influenza sembra sia esplosa, pur non avendo raggiunto il picco” fa notare Bassetti e spiega anche perché. “Evidentemente è normale che sia così, nell’ultima settimana la gente è stata in casa a preparare il cenone” della Vigilia e il pranzo di Natale, aggiunge, “i bambini e i ragazzi hanno smesso di andare a scuola e hanno portato i virus in casa con i nonni, gli zii, i genitori, e i parenti vari. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
A fornire il quadro della situazione è il dottor Mauro Mocci, medico sentinella della rete nazionale RespiVirNet, che monitora costantemente l’andamento delle sindromi simil-influenzali e dei virus respiratori nella nostra area. (Civonline)