Virologa malata di cancro al seno si inietta due virus “fai da te” per curarsi. Dopo quattro anni sta bene. Gli esperti: “Non ripetetelo a casa”

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Il Fatto Quotidiano SALUTE

Beata Halassy, virologa dell’Università di Zagabria, è riuscita a curare il suo tumore al seno, iniettando nel cancro virus coltivati in laboratorio. Il suo caso, descritto sulla rivista Vaccines, ha sollevato dubbi e timori sull’etica dell’auto-sperimentazione a cui che la rivista Nature ha dedicato un articolo. Era il 2020 quando Halassy ha scoperto di avere un tumore al seno nello stesso sito di una precedente mastectomia (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

L'esperta, in particolare, ha messo a punto una tecnica basata su due virus da lei stessa coltivati in laboratorio. Trova una cura per il suo cancro al seno e guarisce: la storia, incredibile, è quella della ricercatrice e virologa Beata Halassy dell'Università di Zagabria, che sulla rivista Vaccine descrive il suo caso come "qualcosa da non imitare". (Liberoquotidiano.it)

Una ricercatrice si è curata con successo un tumore al seno utilizzando una tecnica da lei messa a punto e basata su due virus da lei stessa coltivati in laboratorio. (Sky Tg24 )

Ansa (Avvenire)

Tumori, la virologa Halassy testa nuova terapia su se stessa. Bassetti: «È l’esatto contrario della medicina»

Il suo caso ha acceso il dibattito sugli aspetti etici dell’auto-sperimentazione. La virologa Beata Halassy dell’Università di Zagabria ha sperimentato su se stessa l’iniezione di due virus (un virus del morbillo e un virus della stomatite vescicolare) per attaccare le cellule cancerose, una pratica chiamata viroterapia oncolitica per cui non ci sono ancora agenti approvati per il cancro al seno. (Fanpage.it)

Il caso della virologa Beata Halassy Cos’è la viroterapia oncolitica per curare i tumori (Virgilio Notizie)

Su X, dopo i tanti commenti degli utenti sul caso della virologa croata Beata Halassy, che ha sviluppato e testato su se stessa una terapia innovativa per combattere il cancro, arriva il commento dell'infettivologo Matteo Bassetti che spiega come «per decenni molti auto-esperimenti siano stati fatti per comodità». (ilmessaggero.it)