Il lavoro non basta più: la Calabria affonda nella povertà
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Povertà ed esclusione sociale, la Calabria guida la triste classifica: il 48,8% della popolazione a rischio, allarme tra pensionati e autonomi In un’Italia che si prepara a celebrare il Primo Maggio, la festa del lavoro assume toni amari per milioni di cittadini, soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo l’analisi della CGIA di Mestre, la Calabria si posiziona al primo posto tra le regioni italiane per rischio di povertà o esclusione sociale, con una percentuale drammatica del 48,8% della popolazione coinvolta. (CalabriaMagnifica.it)
Se ne è parlato anche su altri media
/// Tra tutti i nuclei che hanno come capofamiglia un lavoratore autonomo, il rischio povertà o esclusione sociale è al 22,7 per cento, mentre la quota riferita a tutte le famiglie con alla guida un lavoratore dipendente è decisamente inferiore e pari al 14,8 per cento. (agenziagiornalisticaopinione.it)
E solo in Veneto la popolazione totale a rischio povertà o esclusione sociale è pari a 599mila persone. Il rischio povertà nelle famiglie è ormai una realtà sempre più concreta e visibile: i dati parlano di 13,5 milioni di persone in questa condizione. (Il Gazzettino)
Il rischio povertà colpisce duro anche in Friuli Venezia Giulia, ma è tra i lavoratori autonomi che la situazione appare più drammatica in tutta Italia. A lanciare l’allarme è l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che evidenzia come la fragilità economica delle partite Iva abbia raggiunto livelli preoccupanti. (Friuli Oggi)
In Friuli Venezia Giulia 147mila cittadini, pari al 12.4% della popolazione, sono a rischio povertà o esclusione sociale. La quota riferita alle famiglie con alla guida un lavoratore dipendente è decisamente inferiore. (Telefriuli)
Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre suI dati Istat, il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda il 22,7% delle famiglie in cui il capofamiglia è un lavoratore autonomo. (QuiFinanza)
Lavoratori autonomi più esposti alla povertà rispetto ai dipendenti: è questo l’allarme lanciato dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che ha rielaborato i dati Istat. Secondo l’analisi, il rischio di trovarsi in condizioni di povertà o esclusione sociale riguarda il 22,7% delle famiglie italiane guidate da un lavoratore autonomo. (La Piazza Web)