Eredità Agnelli, il riferimento a un «piano nascosto». «Evitiamo l'attenzione delle autorità»

Eredità Agnelli, il riferimento a un «piano nascosto». «Evitiamo l'attenzione delle autorità»
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Corriere della Sera ESTERI

«Vogliamo evitare che le autorità abbiano l'impressione che si tratti di una questione delicata e complicata. Potremmo esagerare se la signora si facesse accompagnare nell'ufficio comunale da un avvocato di Zurigo o di Ginevra». È uno dei suggerimenti che l’avvocato Peter Hafter indica a John Elkann in una mail datata 8 luglio 2011 in cui si discute del cambio di residenza di Marella Caracciolo, da Saint Moritz a Lauenen (Gstaad). (Corriere della Sera)

Su altre testate

Batman, di Andy Warhol. Basterebbero questi quattro quadri per capire la dimensione dei beni che i tre fratelli Elkann sono accusati di avere imboscato dall'eredità della nonna Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli. (il Giornale)

Una strategia curiosa quella di La7, che non realizza aggiornamenti sulle questioni giudiziarie degli Elkann - il decreto di sequestro per quasi 75 milioni agli Elkann, a John, Lapo e Ginevra, tutti indagati per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato - sull'Eredità Agnelli, ossia quella di Donna Marelli fatta di denaro, conti offshore, gioielli, ma anche le quote della società semplice Dicembre che permette il controllo dell'impero ex Fiat. (Torino Cronaca)

La strategia dei fratelli Elkann per aggirare il fisco e le legittime pretese ereditarie della madre, secondo quanto emerge dalle indagini della Guardia di Finanza, era studiata a tavolino. (ilmessaggero.it)

Eredità Agnelli: “Sequestro ingiustificato di beni” per i legali Elkann

Sono solo alcune delle novità nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli, per cui la Procura di Torino lo scorso 20 settembre ha richiesto un sequestro di beni preventivo per un valore di 74.8 milioni di euro dell’eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni. (Open)

... (La Verità)

«A fronte dello stillicidio di documenti che dovrebbero essere discussi nelle aule giudiziarie, e che vengono invece diffusi in modi che non consentono alcun giusto contraddittorio, rinnoviamo la ferma convinzione di poter dimostrare l'estraneità alle accuse dei nostri assistiti». (La Stampa)