Cinisello Balsamo, truffa milionaria ai danni dello Stato
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La “regia” da un capannone situato a Cinisello Balsamo. Da lì, secondo le indagini della Guardia di Finanza coordinate dalla procura di Monza, E. M. C., 63 anni di Valmadrera, provincia di Lecco, avrebbe organizzato una truffa ai danni dello Stato che ha portato al sequestro di 6 milioni e 700 mila euro. Il sistema era ben collaudato: si acquistavano società decotte intestate a prestanome, si falsificavano i bilanci e con documentazione fasulla si ottenevano finanziamenti pubblici che poi finivano nelle tasche degli indagati. (Nord Milano 24)
La notizia riportata su altre testate
A dodici di loro viene contestata l'associazione per delinquere. L'agente monomandatario di Banca Progetto, Marco Savio, è stato arrestato oggi nell'ambito di una doppia inchiesta delle procure di Monza e Brescia. (Adnkronos)
Nella rete sono finite diciannove persone: sette sono in carcere, altre sette ai domiciliari e altre cinque hanno l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per tre volte a settimana. (Prima Brescia)
Parlava così Maurizio Ponzoni, l’imprenditore legnanese tra i protagonisti delle vicende che stanno coinvolgendo Banca Progetto. Prima per le pratiche di finanziamento concesse a società riconducibili alla criminalità organizzata e in seconda battuta per una maxi frode da 14 milioni di euro e scivolata sull’asse Monza-Brescia (MilanoToday.it)
Un modus operandi che non lasciava nulla al caso e che prevedeva anche delle vere messe in scena, come al cinema, da creare a beneficio degli eventuali ispettori con dipendenti falsi e capannoni affittati per l’occasione. (ComoZero)
È il «cinema», come dicono gli intercettati, che erano soliti mettere in scena gli arrestati nelle inchieste parallele della procura di Monza e di Brescia che hanno scoperto una truffa milionaria su finanziamenti garantiti dallo Stato attraverso il Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale spa. (il manifesto)
Maxi truffa ai danni dello Stato per milioni di euro da parte di un sodalizio criminale che riusciva a ottenere dagli istituti di credito finanziamenti garantiti dallo Stato stesso. A capo di questo del gruppo ci sarebbe un imprenditore originario di Lecco, già noto alle forze dell’ordine che è finito in carcere insieme ad altre cinque persone residenti tra Lecco, Milano, Brescia e Varese. (Prima Merate)