I "burdel de paciug" in aiuto a Traversara, il racconto di M&M: "È un paese spezzato"

Traversara, piccola frazione di Bagnacavallo, è tra i luoghi più colpiti di questa seconda alluvione che ha devastato la Romagna, terra che ancora recava le ferite degli eventi del 2023. Ed è proprio da Traversara (travolta dall’acqua che ha invaso le vie del paese a causa della rottura dell’argine del fiume Lamone il 19 settembre) che hanno iniziato ad aiutare molti “burdel de paciug”: tanti volontari, come l’anno scorso, hanno preso stivaloni, guanti e spingiacqua e si sono messi a spalare fango e rifiuti in aiuto degli alluvionati. (ravennanotizie.it)

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“Abbiamo convocato in tempo reale il Consiglio dei ministri, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, abbiamo fatto uno stanziamento iniziale per le urgenze di 20 milioni e siamo rimasti d’accordo con la regione che poi va valutato quando si ha più chiara l’entità di ciò che è accaduto”. (Il Fatto Quotidiano)

Gli evacuati sono scesi a 600, la maggior parte a Traversara di Bagnacavallo nel Ravennate e in parte minore a Molinella (80) e Budrio (61) nel Bolognese. (Corriere della Sera)

Sono partiti venerdì 20 settembre, ad alluvione ancora in corso, dopo aver raccolto l’appello proveniente dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana. Operatori e volontari di Caritas Ambrosiana (non a mani vuote, ma portando con sé 2 idropompe, 11 idropulitrici, 11 aspiraliquidi, 4 gruppi elettrogeni, e altre attrezzature provenienti dal Centro logistico di Burago – Monza Brianza) sono nuovamente nell’Emilia-Romagna finita sotto l’acqua e il fango. (Diocesi di MIlano)

Armando Brath, docente all’Università di Bologna al Dipartimento di ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dove è professore ordinario di Ordinario di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologia fa il punto: «L’ultimo evento alluvionale è stato più circoscritto di quello del maggio scorso, con precipitazioni più intense sui fiumi. (Corriere della Sera)

Come se uno tsunami l’avesse distrutta. Automobili finite in mezzo ai campi, automobili finite nei canali. (Il Sole 24 ORE)

Traversara di Bagnacavallo è diventata il simbolo dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. L’unica via d’accesso per i mezzi della Protezione Civile è la strada principale che attraversa il borgo devastato, affollata dagli operatori provenienti dal Trentino, Emilia Romagna, Lombardia e dai volontari noti come “angeli del fango”. (La Voce di Bolzano)