Usa, lo sciopero dei portuali preoccupa: i timori su commercio globale e inflazioni

Nella giornata di ieri è iniziato lo sciopero dei lavoratori portuali che coinvolge 45 mila addetti in 36 porti americani, situati sulla costa orientale e nella zona del Golfo del Messico. Tra le richieste del sindacato Ila, International Longshoremen’s Association, c'è anche quella di salari più alti e maggiori tutele sociali e i rappresentanti dei lavoratori hanno già fatto sapere che hanno intenzione di portare avanti l’agitazione "fino a quando sarà necessario". (LA STAMPA Finanza)

La notizia riportata su altri giornali

In una delle puntate il protagonista, Frank Sobotka, sindacalista di origine polacca, partecipa a una presentazione in cui alle aziende logistiche vengono presentati i vantaggi di utilizzare per la movimentazione delle merci il porto di Rotterdam, dove l’automazione nella gestione dei container porterà a significative riduzioni di costi ma anche di posti di lavoro. (il manifesto)

I porti americani, infatti, sviluppano una quota decisamente rilevante per quanto riguarda i traffici sia in entrata che in uscita per i porti di Genova e Savona-Vado Ligure, rappresentando circa il 37% del totale. (IVG.it)

Particolarmente insidiosa risulta l’agitazione dei lavoratori portuali della costa orientale degli States - in tutto circa 45mila lavoratori - che da lunedì paralizzano le operazioni in 36 scali nordamericani, provocando con la loro vertenza un danno economico che stimato in 3,8 miliardi di dollari a settimana e capace di limare la crescita economica del Pil di circa lo 0,1% ogni sette giorni. (Corriere della Sera)

Coldiretti: sciopero porti, a rischio 6,4 mld export cibo in Usa

Lo sciopero interessa 36 porti, il primo del sindacato dal 1977. Questo per la carenza di merci che è dietro l’angolo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Con lo sciopero, ogni settimana, si stima che a livello mondiale saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali. Un danno gravissimo all’economia USA, ai suoi consumatori, ma anche agli esportatori, che certamente vedranno lievitare il costo dei noli già nelle prossime settimane”. (Genova24.it)

Roma, 1 ott. – Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori portuali Usa colpisce anche le esportazioni marittime di cibo Made in Italy negli Stati Uniti che nel 2023 sono state pari a 6,4 miliardi di euro in valore. (Agenzia askanews)