Longlegs, un incubo religioso con Nicolas Cage

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Nicolas Cage, attore poliedrico con una carriera che spazia da ruoli iconici come il criminale dal cuore d'oro in "Arizona Junior" (1987) allo scrittore aspirante suicida in "Via da Las Vegas" (1995), torna a stupire il pubblico con un nuovo personaggio in "Longlegs". Diretto da Oz Perkins, figlio del celebre Anthony Perkins, il film si distingue per un'indagine sulla paura che inquieta e convince, nonostante un eccessivo compiacimento stilistico. Cage interpreta un costruttore di bambole con molta cipria in viso e una passione per alcuni eroi del glam rock come Lou Reed e Marc Bolan.

La trama segue Lee Harker, una giovane agente dell'FBI con particolari talenti (para)psicologici, interpretata da Maika Monroe. A Lee viene assegnato un vecchio caso irrisolto: una serie di omicidi e suicidi famigliari disseminati in tutto lo stato dell'Oregon. Durante le indagini, Lee riceve una visita misteriosa, forse ricorda eventi passati, collega indizi e decodifica messaggi, avvicinandosi sempre più alla soluzione del caso. Il film, che vede anche la partecipazione di Blair Underwood e Alicia Witt, si distingue per la sua capacità di creare tensione attraverso la mente piuttosto che con scene di sangue.

"Longlegs" è un'opera che, al netto delle sue esagerazioni stilistiche, riesce a esplorare le paure più profonde dell'animo umano, offrendo una visione inquietante e affascinante del male. La regia di Oz Perkins, già noto per i suoi lavori horror come "February" e "Gretel e Hansel", conferma il suo talento nel creare atmosfere disturbanti e coinvolgenti.