Giulia Cecchettin, il suo liceo invita a fare silenzio e accendere candele. Gli alunni non ci stanno: "Fare minuto di rumore"
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Un anno fa veniva assassinata la giovane Giulia Cecchettin, per il cui omicidio è stato arrestato l’ex fidanzato. Tutti ricordano il grande choc dell’opinione pubblica nel venire a conoscenza della storia della 22enne prossima alla laurea i cui sogni sono stati stroncati da un ragazzo geloso e possessivo che non accettava la fine della loro storia. Di violenza sulle donne e patriarcato si è parlato per molto, grazie anche alla spinta del padre e della sorella di Giulia. (Tecnica della Scuola)
Se ne è parlato anche su altre testate
"Il suo esempio ci ha dato una consapevolezza nuova", ha aggiunto Luca Martello. Il paese in provincia di Venezia dove viveva la ragazza - ha voluto ricordarla sulle note di un pianoforte, vista la passione che Giulia aveva per la musica. (la Repubblica)
Polemica tra studenti e dirigente del liceo 'Tito Livio' di Padova in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin, che proprio qui aveva frequentato gli anni delle superiori. (Il Messaggero Veneto)
(Adnkronos) – Uno studente universitario umbro di 21 anni è stato trovato senza vita stamane, verso le 8, ai piedi della residenza universitaria Nord Piovego, situata nella Cittadella dello studente e gestita dall’Esu di Padova. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
A lanciare questa proposta è stato il dirigente dell’istituto in cui studiò Giulia. Nel liceo veneto niente rumore, ma un minuto di silenzio meglio il silenzio o, al massimo, una candela accesa sul balcone di casa. (La Stampa)
Almeno mediaticamente. Si attribuisce ogni responsabilità e non cerca attenuanti, rinuncia all’attenzione dei media e ripercorre le tappe di quella tragica notte in cui ha spento per sempre la vita dell’ex fidanzata, “colpevole” di aver scelto di continuare a vivere senza di lui. (Virgilio Notizie)
Indetto un minuto di rumore per l’anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, oggi, 11 novembre. Nella sua scuola, però, il Tito Livio, il preside ha scritto una lettera nella quale invita al “silenzio”. (LAPRESSE)