The Donald, paladino di tutti gli inascoltati
Dopo una campagna elettorale costellata da disinformazione e da toni incendiari, gli americani hanno votato. Sembrava una equazione relativamente semplice: da un lato Kamala Harris, una donna di colore preparata e competente; dall’altro Donald Trump, un uomo farneticante e sconclusionato senza un programma politico. Sembrava un voto quasi scontato e invece Trump ha vinto le elezioni, anzi ha stravinto. (La Provincia di Cremona e Crema)
Ne parlano anche altri giornali
“Perché ha vinto Trump? Perché non si vota più destra-sinistra, si vota élite contro popolo. I poveri poi, votano i miliardari perché non si sentono in competizione con loro: sono troppo lontani. (Il Fatto Quotidiano)
Donald Trump è stato rieletto presidente degli Stati Uniti: sarà il 47esimo inquilino della Casa Bianca, dopo essere già stato il 45esimo. Il tycoon tornerà a Washington dal 20 gennaio 2025, quando è prevista la cerimonia di inaugurazione ufficiale della sua presidenza. (Sky Tg24 )
Due di queste, ieri, mi hanno fatto pisciare da risate, e scusate l’orribile locuzione ma non esiste altro termine quando leggo certe cose. Chi poteva mettersi a scrivere e ad analizzare la vittoria del tycoon? Chi aveva osservato cosa succedeva in America? Chi si era fatto un giro nei luoghi in cui Trump ha vinto senza limitarsi a frequentare solo Washington, Los Angeles, San Francisco, Boston e New York dove ha vinto la Harris? Chi aveva pensato di andare oltre il Democratic National Congress a Chicago guardando che cosa si pensava nei fortini Trump? No. (Nicola Porro)
È in atto una crisi isterica collettiva di livello planetario. Innescata dalla vittoria di Donald J. Trump alle elezioni presidenziali americane. Una quantità antologica di strani soggettoni generalmente dai capelli di colori variopinti e pieni di piercing dappertutto sta riempiendo i social con vari pianti greci, urla di disperazione in diretta e scene strazianti da fine del mondo. (AlessioPorcu.it)
Post di Luca Battaglia, laureato in Economia e Finanza Aziendale, appassionato di tematiche politiche e geopolitiche e co-fondatore del blog Pillole di Politica – (Econopoly)
Come molti hanno scritto in questi giorni, la vittoria di Trump segna un passaggio storico. Anche se, essendo basata su un mix di elementi eterogenei, se non anche contraddittori, è molto difficile dire a quali esiti condurrà. (Avvenire)