Una piazza per l'Europa, la Lega interroga sui fondi pubblici
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La Lega ha deciso di muoversi su più fronti per contestare l’utilizzo di risorse pubbliche nell’organizzazione dell’evento Una piazza per l’Europa, tenutosi lo scorso sabato a piazza del Popolo a Roma. Il partito guidato da Matteo Salvini ha annunciato di aver depositato un esposto alla Corte dei Conti, con l’obiettivo di verificare la correttezza della gestione dei fondi comunali impiegati per la manifestazione. Parallelamente, è stata presentata un’interrogazione parlamentare da parte del deputato ed ex magistrato Simonetta Matone, che ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sull’equità nell’uso del denaro pubblico per un evento considerato a forte connotazione politica.
«Utilizzare risorse pubbliche per eventi non istituzionali ma a forte caratterizzazione politica, come il comizio pro Ue di piazza del Popolo, solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’equità delle risorse impiegate dal Comune di Roma», ha dichiarato Matone, sottolineando come l’iniziativa, pur essendo stata organizzata con il sostegno del Campidoglio, non possa essere considerata neutrale dal punto di vista politico. La documentazione raccolta dal partito verrà inoltre portata all’attenzione della Procura, per ulteriori accertamenti.
L’evento, che ha visto la partecipazione di circa cinquantamila persone, è stato caratterizzato da un clima di entusiasmo e partecipazione, con sindaci, artisti e cittadini riuniti per ribadire il proprio sostegno all’Europa. Tra i presenti, anche l’attrice Lella Costa, che ha raccontato di essere arrivata in piazza quasi per caso, mentre era a Roma per lo spettacolo Otello. «Ero già lì», ha spiegato, ricordando come la sua presenza fosse legata anche a un passato di impegno civile, risalente ai tempi dei Girotondi, le manifestazioni pacifiste degli anni Duemila promosse da Nanni Moretti e da altri esponenti del mondo della cultura.
Nonostante il successo di pubblico, l’iniziativa ha acceso un dibattito politico, con la Lega che ha puntato il dito sui costi sostenuti dal Comune di Roma. La questione, che si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra le forze politiche, riguarda non solo l’ammontare delle spese, ma anche la legittimità di utilizzare fondi pubblici per eventi che, pur non essendo formalmente istituzionali, assumono un chiaro significato politico.