"Abbattimento di Kj1? Evento giustificato", il presidente del Parco Adamello Brenta: "Non può esserci spazio per i grandi carnivori che attaccano l'uomo"

Abbattimento di Kj1? Evento giustificato, il presidente del Parco Adamello Brenta: Non può esserci spazio per i grandi carnivori che attaccano l'uomo
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
il Dolomiti INTERNO

"Abbattimento di Kj1? Evento giustificato", il presidente del Parco Adamello Brenta: "Non può esserci spazio per i grandi carnivori che attaccano l'uomo" L'opinione di Ferrazza: "Per chi presiede un parco naturale la soppressione di un animale non è mai una vittoria, ma purtroppo era difficile fare altrimenti. Non può esserci spazio per i grandi carnivori che attaccano l'uomo" TRENTO. L'orsa KJ1 è stata uccisa nella mattina di ieri, 30 luglio, attorno alle 07e30. (il Dolomiti)

Su altri media

Chi era l’orsa Kj1, uccisa in Trentino dalla guardia forestale perché pericolosa? Kj1 non era solo un'orsa di 22 anni, era la più anziana della popolazione trentina, madre inoltre di nove cuccioli. (alfemminile.com)

TRENTO. Sono 63 – contando anche il cucciolo ucciso stanotte in un investimento in Paganella – gli orsi trentini uccisi, catturati o scomparsi negli ultimi 23 anni secondo le stime effettuate dagli animalisti del movimento StopCasteller sulla base dei dati ufficiali diffusi dalla Provincia di Trento. (l'Adige)

Due anni più tardi partorì tre nuovi cuccioli (due femmine, F2 e F4, e un maschio, M1). Assieme alla sorella Kj2 era una discendente diretta di Kirka e Joze, i primi plantigradi importati dalla Slovenia nell’ambito del progetto Life Ursus. (Corriere del Trentino)

++ Pichetto, piano sterilizzazione orsi il prima possibile ++

TRENTO. ''Uno dei più bei ricordi che le 'mie' montagne mi abbiano donato'', Kj1 gioca, allatta ed educa i suoi cuccioli (IL VIDEO): storia dell'orsa abbattuta dopo 9 cucciolate (il Dolomiti)

"Io ho richiesto a Ispra di darmi un piano di sterilizzazione nel più breve tempo possibile" per gli orsi. Pichetto dice che "è da valutare anche la possibilità di utilizzare gli spray come arma di difesa e naturalmente poi di fondo che fare in modo ridurne il numero, fare in modo che non aumenti il numero perché il territorio non ne può sopportare oltre". (L'Eco di Bergamo)