Proteste a Roma per l'abbattimento dell'orsa Kj1

L'abbattimento dell'orsa Kj1 in Trentino ha scatenato una serie di proteste e reazioni, culminate in un blitz animalista a Roma. La vicenda ha suscitato indignazione tra gli attivisti e i veterinari italiani, che si sono schierati contro la decisione delle autorità locali.

Nel pomeriggio di mercoledì 31 luglio, un gruppo di manifestanti ha organizzato una protesta sotto la sede romana della Provincia di Trento. Gli attivisti, guidati da Enrico Rizzi, hanno lanciato letame contro il portone del palazzo in via della Scrofa, gridando slogan contro il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti.

La Federazione nazionale ordini veterinari italiani ha preso posizione contro l'abbattimento dell'orsa Kj1. Il presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, ha sottolineato che la biodiversità va tutelata per i suoi valori economici, scientifici, estetici, etici, culturali e politici. I veterinari hanno ribadito che l'orsa si è comportata da madre e che l'approccio scientifico dovrebbe prevalere nelle decisioni riguardanti la fauna selvatica.

L'orsa Kj1 è stata abbattuta dai forestali su ordine del presidente della Provincia di Trento dopo l'ultima aggressione del 16 luglio a Dro. La decisione ha suscitato polemiche e proteste, con molti che ritengono che l'abbattimento non fosse giustificato e che altre soluzioni avrebbero potuto essere adottate per gestire la situazione.

La vicenda dell'orsa Kj1 ha sollevato importanti questioni etiche e scientifiche riguardanti la gestione della fauna selvatica e la tutela della biodiversità. Le proteste e le reazioni degli attivisti e dei veterinari italiani evidenziano la necessità di un approccio più equilibrato e rispettoso nei confronti degli animali e del loro habitat naturale.

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