Elezioni Usa, gli industriali veneti e il rebus Trump: paura dei dazi e speranze sulla Russia
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C’è chi ha fatto la notte in bianco per seguire lo spoglio delle presidenziali statunitensi, chi teme la mannaia dei dazi e chi spera nello stop al conflitto fra Russia e Ucraina e nella ripresa dell’export. Il voto Usa visto con gli occhi degli imprenditori veneti è un oggetto cangiante, con poche certezze e qualche speranza. Enrico Carraro, presidente di Confindustria, auspica che «lo choc della vittoria di Trump spinga l’Europa a compattarsi su una politica economica forte e unitaria per scongiurare il rischio di essere ininfluente schiacciata com’è fra due blocchi: Cina-India e Stati Uniti». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
L’America corre sui mercati, il Giappone pure, l’Europa subisce. Il “The Day After” degli investitori istituzionali raccoglie la mappa di un “mondo nuovo” in cui la parola più amata dal neo presidente statunitense Donald Trump è “tariffe”, come annunciato in tv a Bloomberg. (La Stampa)
Il primo scenario ipotizza un aumento di 10 punti solo sui prodotti che già sono sottoposti a dazi e stima un costo aggiuntivo di oltre 4 miliardi. È questo il risultato di una simulazione realizzata da Prometeia che immagina due scenari di possibili aumenti tariffari. (Tiscali Notizie)
Protezionismo, dazi, guerre commerciali (soprattutto con la Cina), un’immediata corsa all’import verso gli Stati Uniti, più estrazioni petrolifere, meno decarbonizzazione, minori traffici commerciali con il Nord America e tanta instabilità. (shippingitaly.it)
Se già durante il primo mandato da presidente Trump aveva messo in atto forme di protezionismo a favore dell’economia del Paese (impose dazi su circa il 15% dell’import Usa), con il nuovo insediamento il prossimo 20 gennaio questo secondo si preannuncia infatti ancora più radicale: durante la campagna elettorale Trump ha promesso una politica tariffaria più aggressiva con dazi universali del 60% su tutti i beni d’importazione cinese e oscillanti tra il 10 e il 20% sulle merci provenienti dal resto del mondo. (La Provincia Unica TV)
La strategia della Fed e le mosse obbligate per l’Europa Gli analisti di Facile. La vittoria di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe avere effetti imprevisti sui tassi dei mutui italiani. (QuiFinanza)
Gli Stati Uniti sono il secondo Paese più importante per l'export italiano (10,7%). Con il nuovo presidente repubblicano quali industrie sono più esposte? (StartupItalia)