Sparatoria sul lungomare di Napoli, dinamiche e omissioni nella videosorveglianza
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Nonostante sia uno dei luoghi più frequentati e simbolici della città, il lungomare di Napoli – teatro domenicale di una sparatoria da Far West – risulta privo di telecamere di sorveglianza. Un paradosso che ha costretto gli investigatori a ricostruire l’accaduto basandosi esclusivamente su un video amatoriale, girato con un cellulare da un testimone. Le immagini, diffuse poi sui social, mostrano una scena concitata: un uomo, dopo aver estratto una pistola dalla borsetta della moglie, esplode tre colpi, ferendo due persone.
La lite, scoppiata per un motivo apparentemente banale – un gettone regalato a un bambino dal gestore delle giostrine – ha rapidamente assunto toni violenti. Il padre del piccolo, interpretando il gesto come un’offesa, ha prima aggredito verbalmente l’addetto alle attrazioni, per poi passare alle vie di fatto. È a quel punto che, secondo quanto emerge dalle riprese, l’uomo – un 33enne già noto alle forze dell’ordine per un precedente arresto per tentato omicidio – ha impugnato l’arma, colpendo l’addetto all’addome e, successivamente, un suo conoscente intervenuto nella rissa, di striscio al braccio. Fortunatamente, entrambi i feriti sono stati dichiarati fuori pericolo, ma l’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in una zona tanto centrale quanto priva di controlli adeguati.