Fondi per i professionisti nelle carceri

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Italia Oggi INTERNO

Le carceri riempiono l’agenda del governo. Una tornata di assunzioni, con uno stanziamento di 9,5 milioni per gli psicologi e un milione per i mediatori culturali, a cui si aggiungono sette milioni per la presa in carico e il reinserimento sociale dei detenuti. Sono solo alcuni dei dati illustrati dal ministro della giustizia Carlo Nordio nella settimana in cui si è avuta la prima approvazione del decreto Carceri (dl 92/2024), con il voto di fiducia al Senato (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri media

C’è un sovraffollamento inaccettabile, in alcuni casi oltre il 140%, in Basilicata oltre il 130%, che comprime gli spazi di vita previsti per i detenuti, almeno 3 metri quadrati nelle celle, ed impedisce le attività di formazione e studio che sono un punto cardine della funzione rieducativa della pena. (Potenza News )

La conta ad oggi, sabato 3 agosto, si ferma a 61 suicidi accertati tre i detenuti, uno ogni tre giorni circa. Se il drammatico ritmo non dovesse fermarsi, a fine anno il rischio è di arrivare a livelli peggiori di quelli dell’ultimo biennio. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

I numeri ancora una volta evidenziano come nel nostro Paese i detenuti scontino una doppia pena: quella prevista dal codice penale e quella perpetrata attraverso modalità di detenzione lesive dei principi del diritto e della dignità umana, come più volte richiamato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. (Avanti Online)

Di seguito, si riporta l'intervista di Today a Fabrizio Benzoni. (Azione)

Tutte parole che dovrebbero costituire l’essenza della pena e del modello penitenziario prescelto. Ci sarebbe piaciuto titolarlo diversamente usando altre parole come innovazione, modernità, riforme, solidarietà, empatia, speranza, fraternità, dignità, normalità, socialità, responsabilità, autonomia, rispetto, affettività, sessualità. (Volere la luna)

E allora, incuranti dell’inevitabile accusa di voler riversare nelle strade migliaia di efferati assassini, con lo stesso coraggio che ebbe Prodi nel 2006, gridiamo l’invocazione all’indulto come unico strumento per riportare alla decenza, oltre che alla legalità, la situazione delle carceri italiane, e per ristabilire quell’equilibrio tra violazione e sanzione oggi travolto dalla condizione disumana in cui vengono fatte scontare le pene. (Il Dubbio)