Aviaria, morto il primo malato grave negli Stati Uniti
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Il dipartimento della Salute della Louisiana ha annunciato che il paziente ricoverato in ospedale per il primo caso umano di influenza aviaria ad alta patogenicità negli Stati Uniti è morto. Lo riferiscono i media americani. Il paziente aveva più di 65 anni e presentava patologie preesistenti. Il rischio trasmissione all’uomo resta basso Il rischio che l'influenza aviaria provocata dal virus H5N1 si diffonda all'uomo resta, però, basso. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
. Il paziente aveva più di 65 anni e presentava patologie preesistenti. (Tiscali Notizie)
L’influenza aviaria è più vicina all’uomo? In America si sono verificati due casi di mutazione del virus dell'influenza aviaria. Sia un uomo negli Stati Uniti che un adolescente in Canada hanno presentato una forma grave della malattia, facendo temere che il virus possa già essere più facilmente trasmissibile. (Start Magazine)
L’uomo aveva più di 65 anni ed era stato ricoverato in un ospedale della Louisiana con gravi sintomi respiratori: il suo quadro clinico è stato complicato da condizioni mediche preesistenti, secondo quando riferito dalle autorità sanitarie. (Fanpage.it)
È un 65enne ricoverato per patologie pregresse la prima persona morta negli Stati Uniti per l'influenza aviaria. I funzionari sanitari della Louisiana hanno dichiarato che le indagini non hanno rilevato altri casi umani collegati all'infezione di questa persona. (ilmessaggero.it)
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato lo stanziamento di 306 milioni di dollari per contrastare la possibile pandemia da aviaria che minaccia il Paese. I soldi serviranno a finanziare il monitoraggio, a livello locale e statale, e la ricerca di contromisure del virus H5n1. (la Repubblica)
Il virus ha cambiato completamente faccia negli ultimi trent’anni e le scarse azioni preventive hanno favorito una serie di “spillover” (salti di specie) che oggi preoccupano anche gli esseri umani. L’evoluzione dei ceppi di influenza aviaria è favorita dalla natura del virus, che tende a subire frequenti mutazioni. (Sky Tg24 )