Chef Rubio a Cruciani: «Sei stato messo in riga dal segretario del Carc». E lui: «Il tuo fratello Nasrallah ti avrebbe fatto a polpette»

Il botta e risposta su X dopo la puntata de "La Zanzara". Gabriele Rubini al conduttore radiofonico: «Resta nella tua palude» Botta e risposta tra Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, e Giuseppe Cruciani. L’attivista per i diritti dei palestinesi su X, prima Twitter, ha commentato così la puntata del 30 settembre de “La Zanzara”: «Dal 39’ i due sionisti (Cruciani finto ingenuo, David Parenzo autoproclamatosi tale) vengono messi in riga dal segretario nazionale del CARC». (Open)

La notizia riportata su altre testate

La senatrice a vita è nel mirino e Edith Bruck, quasi coetanea di Segre, 93 anni contro 94, reduce anche lei dai campi di sterminio, non si dà pace. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Durante quel corteo è stato osservato un minuto di silenzio per Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah ucciso con un raid israeliano la sera prima a Beirut. (il Giornale)

Dopo il caso dei cartelli sui presunti «agenti sionisti» esposti alla manifestazione pro Palestina a Milano di sabato con i volti, tra gli altri, di Liliana Segre, Guido Crosetto e Riccardo Pacifici, arrivano in procura le prime denunce contenute in un'informativa della Digos. (il Giornale)

Liliana Segre e i cartelli di minaccia al corteo Pro Palestina di Milano: “A 94 anni io sarei una agente sionista?”

Poi il cuoco è entrato nei Carc filopalestinesi (e questo è legittimo) e gli ha preso questa fissa di sterminare gli ebrei, di colpire i giornalisti - «devono temere per l’incolumità dei loro figli» - e, a Milano, l’altra sera, di «segnalare i muri delle case dove vivono gli agenti sionisti» (e questo è meno legittimo: sono gesti tipici dei nazisti e delle Brigate Rosse). (Liberoquotidiano.it)

Oppure invitare a “marchiare le case degli agenti sionisti”. E ancora: incitare alla violenza, diffondere slogan antisionisti se non direttamente antisemiti. (il Giornale)

A chi chiede al suo entourage che cosa succederà ora, dopo i cartelli inalberati da alcuni militanti neocomunisti dei Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) con la sua fotografia e la scritta sovrimpressa “Agente sionista”, la risposta è “probabilmente non faremo nulla, anche se sicuramente sentiremo gli avvocati penalisti che seguono per noi la questione delle minacce e delle offese a Liliana”. (La Repubblica)