Ucraina, periodo pericoloso per l’escalation: da questo braccio di ferro dipende il nostro futuro
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sarebbe bello scrivere che l’escalation missilistica nel conflitto in Ucraina sia parte degli ultimi fuochi di una guerra sbagliata, che si poteva e si doveva evitare, ma non è possibile. Questa è una guerra anti-geopolitica, programmata al tavolino da un’amministrazione americana che ha spinto al limite la volontà di portare a termine il rilancio della supremazia americana nel mondo. Ha seguito il canovaccio di Dick Cheney, vice di Bush, che nel 2001 ne dettagliò le fasi nel Project for the New American Century, i cui cardini erano fiaccare il ruolo della Nazioni Unite e rimpiazzarlo con gli interessi americani. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
INTERVISTA A STEFANO SILVESTRI, Presidente emerito dello IAI. “La Russia non riesce a vincere in Ucraina con le armi convenzionali e la sua economia soffre: per questo cerca una via d’uscita abbassando la soglia nucleare ma l’obiettivo è la deterrenza”. (FIRSTonline)
Le minacce nucleari di Putin all'Europa? "C'è un rischio chiaro, evidente e concreto che la Russia non stia assolutamente bluffando. Al momento i russi stanno vincendo la guerra. (Adnkronos)
L’ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista pubblicata oggi dai media russi.“Certamente, non ci possono essere coincidenze qui. C’è una certa coerenza” ha detto Peskov, rispondendo a una domanda sull’aggiornamento della dottrina. (Agenzia askanews)
Il vicecapo del Consiglio di sicurezza di Mosca appare certo: «I sistemi attuali non sono in grado di abbattere questo missile» (Open)
PUBBLICITÀ Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che l'attacco senza precedenti con il cosiddetto missile "Oreshnik" è una risposta diretta all'uso da parte dell'Ucraina di missili di fabbricazione statunitense e britannica per colpire obiettivi in territorio russo. (Euronews Italiano)
«Se la Nato smette di soffiare sul fuoco, questo conflitto può essere concluso senza alcun costo per l'umanità, almeno senza nuovi costi», così (Secolo d'Italia)