Processo Regeni, spunta un testimone: «Ho visto Giulio in carcere, lo torturavano con scosse elettriche»

Al processo per la morte del ricercatore friuliano, proiettata l'intervista di «Al Jazeera» a un detenuto degli 007 egiziani: «Gli chiedevano: "Dove hai imparato a resistere alla tortura?"» «Era ammanettato con le mani dietro la schiena e gli occhi bendati. L’ho rivisto che usciva dall’interrogatorio, sfinito dalla tortura. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla verso le celle». Le parole – estratto di un video documentario di Al Jazeera – sono di un uomo palestinese, detenuto dai servizi segreti egiziani nella stessa struttura in cui sarebbe stato tenuto anche Giulio Regeni, il ricercatore friuliano rapito il 25 gennaio 2016 dagli 007 al Cairo e trovato morto con segni di tortura il 3 febbraio dello stesso anno. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Lo racconta un ex detenuto palestinese in un video - acquisito dal tribunale di Roma e proiettato in aula nel corso del processo per il sequestro e la morte di Giulio Regeni avvenuta nel 2016 in Egitto -, estrapolato da un documentario di Al Jazeera (Italia Oggi)

Non era nudo, indossava degli abiti. "Due carcerieri" portavano Giulio "a spalla verso le celle. (L'HuffPost)

Giulio Regeni "sfinito dalla tortura" dopo l'interrogatorio Oggi, martedì 19 novembre, nuova udienza alla Corte di Assise di Roma del processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni a carico di quattro membri dei servizi segreti egiziani. (Virgilio Notizie)

Giulio «torturato con la corrente»: la testimonianza choc in video

Parla attraverso una video intervista, realizzata dall’emittente qatariota Al Jazeera, il testimone oculare delle torture inflitte a Giulio Regeni dalla National Security egiziana tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016, giorno in cui il suo cadavere venne ritrovato lungo l’autostrada tra il Cairo e Alessandria. (il manifesto)

Unasala d'aula carica di tensione, silenziosa testimone dell'orrore che riaffiora. (Secolo d'Italia)

Un palestinese lo ha affermato in un video inserito in un documentario in onda su Al Jazeera e proiettato in aula durante l'udienza. A parlare è stata anche la sorella del ricercatore, Irene: «Era un ragazzo normalissimo, un esempio per me». (Lettera43)